Proseguono gli aggiornamenti sul fronte Megaupload, ma nessuna buona notizia all’orizzonte per gli utenti: il destino dei dati contenuti nei 1.103 server ospitati presso Carpathia Hosting è ancora incerto.
Per settimane, Kim Dotcom ha tentato di giungere a un compromesso con il Dipartimento della Giustizia, ma qualunque sforzo fatto per salvare i dati caricati sui server è stato finora vano. Nessun accordo è dunque stato trovato tra le due parti e adesso, ha spiegato Dotcom a TorrentFreak, si è venuta a creare una situazione molto confusa. Nello specifico, in precedenza i federali non sembravano interessati a tutti i dati contenuti tra le pagine di Megaupload, ma nel momento in cui Carpathia Hosting ha quasi concluso un accordo con il fondatore del sito, le autorità hanno cambiato idea e desiderano che tutto venga cancellato.
Sono molte però le opinioni differenti. Kim Dotcom, il FEP e la MPAA vorrebbero che i dati venissero conservati in quanto contengono informazioni ed elementi importanti, non solo per gli utenti che usufruivano legalmente del servizio ma anche utili per la difesa di Kim Dotcom: egli ha infatti spiegato al giudice che nei server di Carpathia Hosting sono custodite testimonianze importanti a favore della sua tesi e ha anzi accusato i federali di voler distruggere intenzionalmente i dati proprio per ostacolarlo nel processo.
La parola finale spetterà però alla giustizia. Megaupload, la RIAA, il FEP e Carpathia Hosting hanno chiesto al giudice O’Grady di trovare una soluzione per evitare che tutto venga cancellato. Scrive la società di hosting nel documento consegnato in tribunale: «Carpathia non è in grado di decidere se distruggere o conservare i dati senza la guida di questa Corte. […] E mentre il governo sostiene che le prove siano sufficienti e che non vi sia alcun ulteriore bisogno di conservare i dati, le altre parti hanno sostenuto che tutti i dati sono invece necessari: Megaupload per la sua difesa, FEP per non penalizzare gli utenti innocenti e MPAA per l’uso futuro degli stessi in un contenzioso».