Quando Stephen Elop aveva annunciato il salto dalla piattaforma ai dipendenti Nokia, non aveva parlato né di una fuga rapida, né di un percorso semplice. A distanza di mesi dalla scelta della partnership con Microsoft, però, i risultati non sono ancora arrivati ed il risultato sta per piombare sul portafoglio degli investitori del gruppo: proiezione di trimestrale deludente, apertura a Wall Street in profondo rosso.
Quando mancano pochi minuti all’apertura delle contrattazioni al Nasdaq, il pre-market indica un capitombolo potenziale di 15 punti percentuali, con azioni che da 5 dollari volgono verso 4.2 sulla scia delle comunicazioni provenienti dall’Europa.
«Durante il primo trimestre del 2012, molteplici fattori negativi hanno afflitto il comparto Devices & Services», il tutto con ricaduta maggiore di quanto previsto. I problemi sono di doppia natura, coinvolgendo tanto i vecchi prodotti (ancora dominanti nei paesi in via di sviluppo) quanto le nuove frontiere degli smartphone (ove ancora il gruppo non ha saputo esprimersi secondo quanto auspicato). Il risultato finale sarà in linea, se non al di sotto, di quanto registrato nel trimestre precedente: un nuovo trimestre in negativo, insomma, da inanellare nel segno della rivoluzione che Elop ha disegnato fin dal suo arrivo ai vertici.
Nel primo trimestre dell’anno, in particolare, sarebbero stati venduti 2 milioni di Lumia per un prezzo medio di 220 dollari, con ritmo in crescendo rispetto agli ultimi mesi del 2011. Ed è su questo appiglio che Stephen Elop fa leva per rilanciare Nokia verso il futuro: la serie Lumia è stata accolta bene (giudizi positivi anche sull’esordio del Lumia 900 negli Stati Uniti), ma se il gruppo vuol davvero iniziare la risalita deve fare in modo che Windows Phone diventi quanto più rapidamente possibile il nuovo baricentro economico dell’azienda.
Il CEO Nokia spiega che il gruppo reagirà al momento difficile tentando di agire su tre fronti:
- Velocizzare il passaggio a Windows Phone, aumentando i prodotti sul mercato e la disponibilità degli stessi sotto gli occhi di un maggior numero di utenti;
- Ristrutturare i costi a salvaguardia del bilancio;
- Intraprendere eventuali revisioni strutturali se fosse necessario.
Il 19 aprile i risultati finanziari saranno dati in pasto al pubblico, ma fin da ora la borsa sconterà le mani avanti del CEO: non è un buon momento e la fotografia del gruppo è pertanto quella di una azienda che continua la propria convalescenza alla ricerca di una “lumia” in fondo al tunnel. Le difficoltà vissute all’esordio dal Lumia 900 non sono in tal senso il segno auspicato, ma la reazione è stata forte: device ulteriormente scontati, aggiornamento in arrivo e Nokia pronta immediatamente a rispondere alle critiche. La convinzione rimane integra, insomma: Symbian era una piattaforma destinata a bruciare, ma il tuffo nel mare Windows Phone era e rimane un rischio.
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