Partito ormai il conto alla rovescia per l’inserimento nel NASDAQ (pare il 17 maggio), in molti si chiedono quale sarà l’effettivo valore complessivo di Facebook: i 75 miliardi preventivati? Oppure 100 miliardi, o ancora di più? Sicuramente per questa valutazione entrano in campo elementi di speculazione, ma anche notizie recenti clamorose, come l’acquisizione di Instagram.
Se quindi sono tutti concordi sull’imminenza dello sbarco a Wall Street – evento sentito in America, ancora alla ricerca di un riscatto dopo la crisi nera esplosa nel 2008 – non c’è uniformità di giudizio sul suo valore. Cifra nient’affatto secondaria, perché con essa sarebbe più facile per gli esperti arrivare al prezzo delle azioni (stimato in circa 40 dollari) e a immaginare la proporzione e il peso degli azionisti principali che in quell’occasione porteranno a casa miliardi di dollari di plus valenza, grazie alla differenza con le azioni trattate privatamente nel mercato chiuso.
Le indiscrezioni di certo non aiutano: è giusto di poche ore fa quella che vorrebbe il CEO di Instagram Kevin Systrom aver chiesto a Facebook per la sua creatura 2 miliardi di dollari e non uno soltanto come detto. Dato che la cifra che Zuckerberg ha promesso per acquistare l’applicazione mobile per le immagini sarà per il 30% in contanti e per il restante 70% in stock options, è facile comprendere quanto la valutazione delle azioni e della società di Menlo Park sia ancora determinante per il successo di questo affare.
Al momento, Facebook varrebbe 75 miliardi sul tavolo della trattativa, ma secondo molti osservatori, compreso il New York Times, Facebook ne vale almeno 100, anzi, qualcuno aveva calcolato 102,8, il quotidiano della grande mela dice addirittura 104. Con questa cifra così alta, ovviamente, la parte in azioni della compravendita di Instagram si rivelerebbe un grande affare per loro, perché avrebbero di fatto firmato un contratto di compravendita per sciogliersi in una società valutata 75 miliardi e poi da un giorno all’altro trovarsi parte di una società che varrebbe 30 miliardi di più e questa differenza di sentirebbe tutta nella parte azionaria e non in quella liquida.