Microsoft Xbox 360 infrange 4 brevetti di Motorola

Secondo un giudice statunitense, la Xbox 360 viola 4 brevetti di Motorola, per i quali Microsoft non ha pagato nessuna licenza.
Microsoft Xbox 360 infrange 4 brevetti di Motorola
Secondo un giudice statunitense, la Xbox 360 viola 4 brevetti di Motorola, per i quali Microsoft non ha pagato nessuna licenza.

Microsoft perde il primo round dello scontro legale contro Motorola. Il giudice David Shaw dell’International Trade Commission degli Stati Uniti ha concluso che la Xbox 360 viola quattro brevetti di Motorola. La decisione può comunque essere ribaltata dagli altri membri della Commissione, ma in caso di sconfitta Microsoft non potrà più importare la console in molti paesi.

La questione legale è balzata agli onori della cronaca circa due mesi fa, quando Microsoft ha accusato pubblicamente Motorola di voler “uccidere i video sul web”, perché non avrebbe rispettato i precedenti accordi per concedere alcuni brevetti con licenza FRAND (Fair, Reasonable And Non-Discriminatory) a prezzi ragionevoli.

Il giudice ha dato però ragione a Motorola Mobility: la Xbox 360 infrange quattro brevetti dell’azienda recentemente acquisita da Google per 12,5 miliardi di dollari. Microsoft non avrebbe quindi pagato le licenze di due brevetti relativi alla decodifica video, di un brevetto relativo alla tecnologia WiFi e di uno relativo al modo in cui la Xbox 360 comunica con gli accessori. Un secondo brevetto relativo alla trasmissione WiFi non sarebbe stato violato.

Motorola ha inviato una lettera a Microsoft con la quale reclama il pagamento di una royalty pari al 2,25% del prezzo finale dei prodotti che sfruttano le sue proprietà intellettuali, inclusi Xbox 360 e i sistemi operativi Windows. L’azienda di Redmond sostiene, invece, che i brevetti ricadono sotto i termini FRAND e dunque devono essere concessi a prezzi inferiori. Se la richiesta di Motorola venisse soddisfatta, Microsoft dovrebbe versare ogni anno circa 4 miliardi di dollari in royalty.

La causa intentata da Motorola potrebbe essere considerata una “vendetta” contro Microsoft che ha, a sua volta, accusato la rivale di aver violato alcuni suoi brevetti utilizzati nei dispositivi mobile basati su Android.

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