Il paradosso di Android continua. Anche il produttore Pegatron, infatti, ha deciso di firmare l’accordo con Microsoft per poter utilizzare il sistema operativo sviluppato a Mountain View. La strategia, infatti, è ormai chiara: il team legale di Redmond sta mettendo pressione sui vari produttori utilizzanti Android per riscattare quanto dovuto a seguito della violazione di talune proprietà intellettuali da parte del sistema di Google. Così facendo Microsoft si sta garantendo lauti introiti dovuti all’enorme successo di Android sul mercato, rastrellando così denaro da un prodotto e da un gruppo che ad oggi vanno classificati in tutto e per tutto come rivali.
Pegatron è tra i maggiori produttori orientali di e-reader, smartphone e tablet ed ha basato la propria attività su prodotti quali Android e Chrome OS. Ed il successo di Pegatron è oggi il primo vanto di Horacio Gutierrez, responsabile legale per la difesa della proprietà intellettuale Microsoft: «Con questo accordo, Microsoft licenzia ora quattro dei cinque maggiori produttori taiwanesi». Dietro tali parole si cela l’enorme pressione portata avanti dal gruppo tanto nella direzione di Google, quanto nella direzione degli ultimi gruppi rimasti ad oggi fuori dagli accordi con i legali di Redmond.
Non è stato precisato l’ammontare delle royalty che la Pegatron verserà d’ora in poi nelle casse di Redmond ad ogni unità di prodotto immessa sul mercato. Soltanto nel mese di gennaio Microsoft aveva messo in cassaforte la firma di LG, nome che era andato ad unirsi ad una lista già popolata da Samsung, HTC, General Dynamics Itronix, Velocity, Onkyo Corporation, Wistron, Acer e ViewSonic. In tutto si valuta come Microsoft abbia ormai firmato accordi con produttori responsabili del 75% circa della produzione Android a livello globale e che il paradosso si consumi con introiti da Android che ad oggi superano di gran lunga quelli che la stessa Microsoft riesce ad ottenere dal proprio sistema Windows Phone.
Ma il paradosso racconta anche di una situazione particolarmente favorevole per Microsoft, la quale è riuscita a spostare il fronte legale completamente dalla propria parte con garanzie di introito che fanno il pari con un vantaggio strategico che il mondo Windows Phone potrà sfruttare a proprio vantaggio per tentare di imporsi sul mercato negli anni a venire.