Una petizione e 10 mila sottoscrizioni che stanno per arrivare: una apposita raccolta firme sta tentando in queste ore di proporre un nuovo Presidente AGCOM, facendo così un passo propositivo nei confronti di una Authority vista troppe volte come un peso, più che come una garanzia, per il futuro delle comunicazioni in Italia. La petizione porta avanti un nome nello specifico: Stefano Quintarelli.
Attuale Chief Digital Officer per il Gruppo 24 Ore, ed autodefinitosi “infobulimico”, Quintarelli è da anni un importante attivista e blogger di rilievo che ha fatto della sua esperienza nel mondo della tecnologia un vessillo per coloro i quali intendono difendere l’innovazione di fronte alle sfide che la tecnologia pone. Con le sue autorevoli prese di posizione, nel tempo Quintarelli è divenuto un vero e proprio capopopolo di uno specifico ambiente ed ora questo ambiente intende elevarlo in una posizione che non solo gli si addice, ma che farebbe dell’Authority un punto di riferimento riconosciuto. La petizione prende il via quindi da un testo di presentazione che riproponiamo nella sua interezza in virtù delle motivazioni che porta avanti in favore della candidatura “dal basso” di Quintarelli nel ruolo che fu di Calabrò:
Nelle prossime settimane si gioca una partita cruciale per il futuro del nostro paese: la nomina del nuovo Presidente dell’AGCOM. Pochi lo sanno, ma la carica di Presidente della Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM), è una delle più rilevanti nel panorama delle istituzioni nazionali. A tutti gli effetti, l’AGCOM dispone di una concentrazione di potere decisionale enorme in tutte le materie che giocheranno un ruolo chiave nello sviluppo digitale del paese nei prossimi anni. Siamo soliti sentirne parlare quando delibera sulle materie televisive, ma, in realtà, le decisioni più influenti e più “pesanti” sono quelle che riguardano l’assetto delle telecomunicazioni e, soprattutto, di Internet e dell’economia digitale.
Nessuna altra carica pubblica dispone di tanto potere in materia. E non basta. Si tratta anche di una carica con un mandato lunghissimo: sette anni. Pensate cosa può succedere in sette anni quando parliamo di Internet. Sette anni fa non esisteva neppure Facebook. In sette anni, il mondo digitale può conoscere due-tre rivoluzioni con ripercussioni enormi sulla vita di tutti i cittadini. In nessun ruolo istituzionale la richiesta di indipendenza, competenza, innovazione, ascolto e sintesi è tanto importante.
Per questo motivo, la notizia apparsa a mezzo stampa che Stefano Quintarelli sarebbe tra i candidati alla Presidenza dell’AGCOM è motivo di grande speranza e di ottimismo. Quintarelli è una tra le persone più competenti in materia; un professionista che ha fatto la storia di Internet in Italia; una figura che, come poche, sa unire la comprensione della complessità delle questioni i gioco, l’ascolto verso tutte le parti interessate e la capacità di comunicare in maniera semplice ed equilibrata verso politici, imprenditori, cittadini, professionisti e lavoratori. Sarebbe una nomina distante anni luce dalle consuete pratiche partitocratiche a cui siamo abituati. Un indipendente vero, un tecnico vero che da anni mette a disposizione la propria competenza al servizio di uno sviluppo sano del digitale nel nostro Paese.
L’Italia è in ritardo sul digitale. Grandi sfide ci attendono per colmare il divario rispetto ai paesi più avanzate. Servono persone giuste al posto giusto. Solo così possiamo sperare di far ripartire il Paese. Unisciti a noi per chiedere al governo che il prossimo Presidente dell’AGCOM sia una persona con i requisiti giusti per occupare una posizione tanto delicata. Non possiamo aspettare altri sette anni.
Da tempo si discute su chi debba essere la nuova guida dell’AGCOM e quali requisiti debba avere una figura di questo tipo. La sensazione è che Stefano Quintarelli potrebbe incarnare al meglio un ruolo simile ed ora, se tale candidatura non venisse tenuta in debita considerazione da chi di dovere, si rischia una ulteriore delegittimazione di una AGCOM da troppo tempo in contrasto con la pubblica opinione.
Webnews sottolinea di Quintarelli il percorso comune compiuto in favore della banda larga e contro il digital divide: ricorda la sua passione nel descrivere la situazione della rete italiana e nel farsi carico di numeri ed analisi lungimiranti per un paese che ancora era fermo al 56k mentre il mondo pensava alla fibra ottica. I ritardi di allora pesano sull’Italia di oggi e, come sottolinea la petizione, «non possiamo aspettare altri sette anni». Cosa potrebbe portare Quintarelli in una eventuale futura AGCOM? Questo, ad esempio, e sarebbe di per sé già una rivoluzione.
Per firmare la petizione è sufficiente visitare l’apposita pagina “Stefano Quintarelli 4 President”. Quintarelli, nel frattempo, ringrazia chi ha appoggiato tanto spontaneamente una candidatura di questo tipo e tra le righe dell’hashtag #Quinta4President accetta di buon grado quanto proposto.
Vi ringrazio per questa straordinaria manifestazione #Quinta4President . Anche la raccolta firme è incredibile! firmiamo.it/stefano-quinta…
— Stefano Quintarelli (@quinta) Mag 13, 2012