L’annuncio è ora ufficiale e giunge per voce diretta del CEO Google, Larry Page: Google ha definitivamente fatto proprio il gruppo Motorola Mobility, chiudendo così l’operazione annunciata nell’agosto del 2011 ed autorizzata nelle ultime ore anche dall’antitrust cinese (ultimo scoglio prima dell’ufficializzazione odierna).
Era il 15 agosto quando Google annunciò di aver firmato un assegno da 12,5 miliardi di dollari: da una parte l’operazione alzava l’asticella delle ambizioni di Android, dall’altra spiazzava il mercato rendendo non completamente lineare la possibile interpretazione di una operazione di questo tipo. Col senno del poi l’operazione diviene fondamentale per supportare la sfida di Android ad iOS, ma offrirà altresì a Google nuove armi nella guerra dei brevetti contro Microsoft e contro i Windows Phone, con cui Android ha più di un conto in sospeso.
Queste le parole di Larry Page tramite il blog ufficiale di Google: «I telefoni nelle nostre tasche sono diventati dei supercomputer che stanno cambiando il modo in cui viviamo. Ora è possibile fare cose che consideriamo magiche, o possibili solo su Star Trek. […] Ecco perché sono entusiasta di annunciare che il nostro accordo per Motorola Mobility è stato chiuso. Motorola è una grande compagnia americana che ha guidato la rivoluzione mobile, con un record di 80 anni di innovazione, inclusa la creazione del primo cellulare. Tutti ricordiamo il Motorola StarTAC […] e come compagnia che ha scommesso forte su Android, Motorola è diventato un partner di incredibile valore per Google».
Page annuncia inoltre un cambio alla guida del gruppo, con Sanjay Jha che lascia il posto a Dennis Woodside, un veterano di Google, per garantire quanto più feeling possibile con la nuova proprietà.
È cosa nota il fatto che la gente tende a sovrastimare l’impatto della tecnologia nel breve periodo, ma a sottostimare il suo significato nel lungo periodo. Molte persone che giungono online oggi hanno mai usato un sistema desktop e l’impatto di questa transizione sarà profondo – come lo sarà la capacità di pagare con un “tap” sul proprio telefono. Ecco perché è un momento importante per essere nel business mobile e perché sono fiducioso del fatt oche Dennis ed il suo team in Motorola daranno vita alla prossima generazione di dispositivi mobile che miglioreranno le nostre vite negli anni a venire.
Ad oggi i progetti di Google nei confronti di Motorola non sono ancora stati resi noti, né quanto la cosa possa incidere sui progetti relativi al sistema operativo Android. Mentre da più parti si ipotizzata una possibile cessione del gruppo per evitare problemi con i produttori, Google sembra invece nutrire forti ambizioni e guarda avanti parlando di prodotti, di soluzioni e di progetti. Per Motorola Mobility è definitivamente questo un nuovo inizio dopo mesi di sbandamento ed un “all in” sul robottino di Android.