Scoppiato nel 2010 in seguito a denunce reciproche relative a presunte violazioni di brevetti da una parte e dall’altra, il caso Apple contro Motorola sarà presto dismesso. A stabilirlo è stato il giudice Richard Posner della Corte Distrettuale dell’Illinois, il cui report di 38 pagine giunto online nelle scorse ore descrive chiaramente come si sia giunti ad una situazione di stallo in cui nessuna delle due società è in grado di dimostrare, numeri alla mano, i danni arrecati dalla controparte.
Se gli inizi la vicenda prevedeva svariati brevetti scagliati dai due colossi, ad oggi la situazione risulta essere caratterizzata da “sole” 4 proprietà intellettuali di Apple ed una di Motorola ancora in gioco, principalmente a causa delle azioni da parte delle autorità competenti che in diverse occasioni hanno ritenuto alcune accuse infondate. Giorno dopo giorno, insomma, la diatriba è andata perdendo pezzi, fino alla decisione da parte del giudice Posner di scrivere la parola fine in calce ad uno dei tanti capitoli ancora aperti sul fronte dei brevetti nel mondo high-tech.
La motivazione principale, come detto, è l’incapacità da parte di entrambi i gruppi di quantificare i danni che la controparte le avrebbe arrecato sfruttando tecnologie brevettate. Piuttosto che tirarla ancora per le lunghe, il giudice ha preferito dismettere definitivamente il caso, riprendendo una scelta in auge già da diverse settimane, bloccata inizialmente dalla concessione di un’ulteriore opportunità alle due società di portare in tribunale qualcosa di concreto. Sia Apple che Motorola, inoltre, non potranno più riprendere le accuse dismesse dal Corte dell’Illinois.
Lo scontro legale tra le due aziende, quindi, si conclude con un nulla di fatto, svariate audizioni presso altrettante tribunali statunitensi ed i rispettivi team di avvocati che potranno momentaneamente occuparsi di altro. La situazione, del resto, risulta essere maggiormente favorevole per Motorola, dichiaratati soddisfatta della decisione del giudice Posner, che per Apple, la quale per ora ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione e che potrebbe presto passare al contrattacco rivolgendosi in appello.