Il fondatore di Megaupload è tornato online pubblicando un messaggio su Twitter, con il quale ringrazia i suoi sostenitori che non lo hanno abbandonato dopo il raid nella sua villa organizzato 5 mesi fa dalle autorità statunitensi. Con un secondo cinguettio, il peso massimo del file sharing (Kim Dotcom, alias Kim Schmitz, è alto 1,95 metri e pesa 140 Kg) ha subito chiarito le sue intenzioni, annunciando il progetto Megabox che “libererà gli artisti dalla schiavitù dell’industria discografica”.
Kim Dotcom è attualmente agli arresti domiciliari in attesa della decisione sull’eventuale estradizione negli Stati Uniti, dove rischierebbe fino a 20 anni di prigione per violazione di copyright. A gennaio il creatore di Megaupload era stato arrestato con l’accusa di aver guadagnato oltre 175 milioni di dollari da attività criminali e provocato perdite per oltre mezzo miliardo di dollari ai detentori dei diritti d’autore.
Dopo essersi liberato dall’ordine restrittivo che gli impediva di accedere a Internet, Schmitz ha aperto un nuovo account su Twitter (@KimDotcom) e pubblicato un primo tweet con il quale ha ringraziato chi lo ha sostenuto nel corso delle sue battaglie legali. Tra questi c’è anche Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, che insieme alla Electronic Frontier Foundation (EFF) cercherà di recuperare i file caricati dagli utenti su Megaupload, ora nelle mani dell’FBI.
Il secondo tweet annuncia l’avvio di un nuovo progetto denominato Megabox, una sorta di servizio cloud per lo streaming musicale:
Le grandi major discografiche credevano che Megabox fosse morto. Artisti, gioite. Sta arrivando e vi libererà.
TorrentFreak ha svelato in precedenza che il servizio consentirà agli artisti di vendere direttamente la propria musica ai consumatori, trattenendo il 90% dei profitti. Questo progetto è nato prima della chiusura di Megaupload e probabilmente il vero motivo per cui Kim Dotcom è stato arrestato. L’industria musicale teme infatti che gli elevati guadagni promessi con Megabox possano ridurre i loro introiti.