Il conto alla rovescia indica ormai lo scadere delle ultime 24 ore prima dello spegnimento dei server che ad oggi consentono agli utenti infetti da malware DNSChanger di continuare a navigare sul Web. La prossimità del momento impone una urgenza informativa nei confronti di quelle migliaia di utenti che in tutto il mondo non hanno ancora controllato la propria connessione e che per questo motivo rischiano di rimanere tagliate fuori dal Web non appena l’FBI staccherà la spina al proprio servizio di DNS sostitutivo.
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DNSChanger è un malware estremamente noto poiché lascia uno strascico del tutto particolare dietro di sé: mentre i responsabili sono già stati individuati ed arrestati, infatti, i server che utilizzavano per deviare la navigazione delle vittime sono oggi in mano all’FBI e sono l’elemento che consente alle vittime di continuare a navigare nonostante l’infezione ed i DNS “inquinati”. A distanza di mesi dall’inizio dell’operazione Ghostclick, però, l’FBI sta per staccare le macchine che hanno tenuto in piedi i DNS sostitutivi e da quel momento in poi le ultime vittime del malware rimarranno giocoforza senza Web, senza la possibilità di risolvere le url che andranno a comporre sul browser.
Secondo le statistiche pubblicate a metà giugno dal DNSChanger Working Group, sono oltre 20 mila le vittime accertate in Italia, identificando così il nostro paese come quello più colpito in termini relativi in proporzione al numero dei navigatori stimati (uno su mille, infatti, è vittima del malware DNSChanger). Per questi ultimi rimangono ancora 24 ore per cambiare i propri DNS e sostituirli con DNS legittimi ed alternativi.
Nel frattempo l’FBI assolve al proprio dovere riportando sulla homepage ufficiale l’avviso relativo a quanto accaduto con DNSChanger e ricorda come la giornata di domani 9 luglio sia quella identificata per lo switch-off. Ma per qualcuno sarà il giorno del black-out. Ed in assenza di Web, anche trovare una soluzione postuma sarà cosa estremamente complessa.