La strategia Microsoft di accerchiamento nei confronti di Android continua e, soprattutto, continua con ulteriori successi. Altri due partner Google, infatti, capitolano di fronte alle pressioni del gruppo di Redmond e siglano un accordo per l’utilizzo del sistema operativo pagando royalty in relazione ad un prodotto che si preannuncia teoricamente gratuito.
Ed è proprio questa gratuità che Microsoft intende affossare, dimostrando quanto prodotti quali Android e Chrome OS non siano convenienti quanto l’alternativa Windows. Quando l’offerta Windows 8 inizia ad avvicinarsi, pertanto, il team legale del gruppo stringe ulteriormente il cappio attorno al robottino verde e mette in cassa due ulteriori licenze che vanno ad accodarsi alle molte già siglate in passato: i nuovi “partner” sono la Aluratek (e-reader e tablet) e la Coby Electronics (tablet), entrambe licenziatarie per prodotti basati su Chrome e Android.
Trattasi chiaramente di due produttori minori, ma in questo contesto è soprattutto il numero a far volume: i produttori responsabili di oltre il 75% dei prodotti Android sul mercato hanno già firmato la propria licenza e regolarizzato la propria posizione, consacrando di fatto la validità delle accuse Microsoft contro i prodotti Google e confermando la proprietà intellettuale che Redmond ha messo in campo contro il rivale di Mountain View.
La lista delle licenze firmate con Microsoft si compone di nomi quali Samsung, HTC, General Dynamics Itronix, Pegatron, Velocity, Onkyo Corporation, Wistron, Acer e ViewSonic. Per ogni unità licenziata Microsoft potrebbe incassare qualcosa come 5 dollari in royalty, ma tale ammontare non è mai stato ufficializzato e, soprattutto, ogni accordo ha una trattativa a sé (ad esempio con Barnes&Noble è stata creata addirittura una joint venture denominata temporaneamente “Newco” che ha portato lo scontro a diventare un approccio costruttivo alla collaborazione reciproca).