Passo dopo passo prende forma l’Agenda Digitale italiana: nelle scorse ore, infatti, la Commissione Trasporti e Telecomunicazioni ha approvato un documento presentato dalla Camera al fine di proporre una soluzione bipartisan, condivisa da tutti gli schieramenti presenti in Parlamento, accorpando le proposte di PDL e Lega con quelle di PD e UDC. Il risultato è un disegno di legge volto a far compiere al settore tecnologico made in Italy un importante passo in avanti verso il futuro.
Diversi sono i punti analizzati nel documento: in prima fila trova spazio la lotta al digital divide, con proposte che vanno dallo stanziamento di fondi per la copertura delle aree non ancora raggiunte dalla banda larga all’istituzione di programmi di alfabetizzazione in grado di diffondere il verbo del Web in tutta Italia, passando attraverso agevolazioni per le famiglie meno agiate e la realizzazione di nuove infrastrutture per migliorare la qualità complessiva della connettività lungo lo Stivale. L’Agenda Digitale vuole insomma ridurre il divario tra le aree in cui Internet è da tempo una realtà più che assodata e quelle ove invece rappresenta ancora un punto interrogativo.
ONOREVOLI COLLEGHI ! – Lo sviluppo di internet ha oggi lo stesso impatto rivoluzionario che ebbe un secolo fa lo sviluppo dell’elettricità e dei trasporti.
Sulla scia del fenomeno delle startup statunitensi, poi, la Camera spera di riproporne una versione in salsa italiana, agevolando la nascita di nuove piccole società operanti nel mondo della tecnologia. In tal senso, l’Agenda Digitale prevede la realizzazione del cosiddetto Fondo per l’Italia, al quale le startup italiane potranno attingere per avviare le proprie attività: 30 milioni sono previsti per il 2013, mentre negli anni successivi si giungerà a 40 milioni nel 2014 e 50 nel 2015. Previsti inoltre servizi di assistenza, agevolazioni fiscali, semplificazione degli iter burocratici e maggiore libertà di azione per i piccoli imprenditori che intendono trasformare in realtà le proprie idee.
L’Agenda Digitale vuole inoltre favorire la digitalizzazione e la diffusione della tecnologia all’interno della pubblica amministrazione. Appositi incentivi avranno l’obiettivo di agevolare tale processo, con un occhio di riguardo alle soluzioni aperte disponibili sul mercato del software: se fino ad oggi la scelta relativa alla tipologia di tecnologie da utilizzare è stata nelle mani delle singole istituzioni, a quanto pare grazie all’Agenda Digitale vi sarà una vera e propria imposizione dall’alto, obbligando gli enti ad adottare, qualora siano effettivamente vantaggiosi in termini economici e tecnici, software e protocolli aperti. Grazie alla nuova proposta, poi, continua l’evoluzione dell’Open Data italiano, con l’obbligo per la PA di rendere disponibili le informazioni in proprio possesso mediante l’ Italian Open Data Licence e sfruttando le potenzialità del cloud computing.