Il timone di Google è nuovamente nelle mani del suo capitano, Larry Page. Il CEO di Mountain View, insomma, è tornato regolarmente al suo posto dopo una lunga assenza della quale al momento non è dato sapersi nulla di specifico: a quanto pare sarebbe ormai quasi in piena condizione, a parte alcuni problemi residui che non dovrebbero più impedirgli però pieno asservimento del proprio lavoro quotidiano.
La conferma giunge da Eric Schmidt, ex-CEO del gruppo e guida pro-tempore dell’azienda in assenza di Page: il co-fondatore del gruppo avrebbe fatto il proprio ritorno in azienda a partire da lunedì dopo oltre un mese. La causa del problema non è nota, ma è nota la conseguenza: una completa afonia che impediva a Page qualsiasi dialogo (impedendogli così di presenziare a presentazioni e riunioni avvenute nel frattempo). Oggi Page non si sarebbe ancora pienamente ristabilito, ma l’ultimo strascico del problema sarebbe in una voce ancora estremamente debole. Tale, comunque, da consentire ora a Page di interagire con il proprio team.
Il ritorno di Page rappresenta un sospiro di sollievo per una azienda che sui propri fondatori fa enorme affidamento: nelle loro mani vi sono le decisioni più importanti e gran parte della responsabilità ricade oggi proprio su Page (lasciando a Sergey Brin compiti più operativi).
Durante l’assenza di Page il gruppo non ha fornito informazioni sul suo stato di salute e questo silenzio strategico ha lasciato trapelare più di una preoccupazione. Ad oggi Schmidt ha comunicato il ritorno di Page, il che rappresenta il primo aggiornamento ufficiale sulla questione, ma su quanto accaduto permane al momento un rigido no comment.