Spam e HIV: così si insegue il virus

Per trovare un vaccino contro il virus HIV, Microsoft utilizza gli stessi metodi adottati per sviluppare un filtro anti-spam.
Spam e HIV: così si insegue il virus
Per trovare un vaccino contro il virus HIV, Microsoft utilizza gli stessi metodi adottati per sviluppare un filtro anti-spam.

Da circa otto anni David Heckerman, un ricercatore Microsoft, studia il virus HIV per aiutare gli scienziati a trovare un vaccino contro l’AIDS. Heckerman è colui che ha sviluppato i filtri anti spam utilizzati da Hotmail, Outlook e Exchange. Le stesse tecniche impiegate per individuare questo tipo di email sono ora applicate allo studio del comportamento del virus. Come lo spam, anche l’HIV muta continuamente, possiede numerose varianti e si diffonde rapidamente.

Un filtro per lo spam sfrutta il “pattern recognition” per cercare indizi nel messaggio che permettono di catalogarlo come spazzatura. Gli spammer però utilizzano diversi stratagemmi per superare le difese del filtro, ad esempio inserendo un carattere @ nella parola Viagra. Il filtro allora è stato modificato per rilevare la presenza di un link e catalogare i siti ai quali l’utente viene reindirizzato per sottrarre le informazioni sulla carta di credito. Il virus HIV funziona in modo simile: le persone vengono colpite da varianti diverse e la sua mutazione avviene velocemente, in caso di attacco da parte del sistema immunitario. Insieme ai ricercatori di Harvard, Heckerman è al lavoro per scoprire i punti deboli del virus, uno dei quali è proprio il momento in cui avviene la mutazione. Iniettando il vaccino, si guida il sistema immunitario ad attaccare il virus e a distruggerlo.

Il filtro anti-spam viene migliorato nel tempo solo se ci sono migliaia di email da analizzare. Analogamente, solo studiando migliaia di campioni del virus HIV si possono scoprire tutti i suoi segreti. Per esaminare questa enorme mole di dati, Microsoft sfrutta la potenza di un cluster di computer situato all’interno del quartier generale di Redmond, in grado di sequenziare il genoma del virus e catalogare i potenziali punti deboli dei nucleotidi in ogni campione di sangue infetto.

Trovare un vaccino è sicuramente un compito più arduo rispetto allo sviluppo di un filtro anti spam, in quanto deve funzionare in maniera perfetta, senza errori. Una volta scoperto, però, non ci sarà più bisogno di “update” (o almeno si spera), come invece accade per i filtri.

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