Con un “Merci” François Hollande ha ringraziato tutti gli elettori che in Francia gli hanno accordato la propria fiducia e lo hanno mandato a sedere al posto che fu di Sarkozy. Un “Grazie”, però, François Hollande dovrebbe mandarlo anche a migliaia di italiani che, in queste ore, stanno esprimendo la propria ammirazione per quel che Hollande ancora non ha fatto. E nemmeno è noto se mai lo farà.
E’ questa la storia di una nuova ennesima bufala fatta di condivisioni e di “mi piace”, nata su Dropbox, ingigantita dal lievito dei social network e smontata infine dalla semplice insussistenza della notizia.
La favola che sta popolando le bacheche Facebook degli italiani, infatti, è fatta di un sentimento di rivalsa nei confronti della classe politica nostrana, alla quale viene opposto un atteggiamento di Hollande molto più rigoroso e corretto. La notizia è quella di un taglio delle auto blu in Francia (accompagnato da tagli ulteriori e risultati a catena inanellati nelle prime settimane di lavoro all’Eliseo), con frasi che scaldano il cuore degli elettori italiani – che improvvisamente scoprono in Hollande il candidato a premier che tutti vorrebbero. Peccato, però, che la notizia sia priva di qualsivoglia fondamento. E che le frasi accreditate a Hollande non siano mai state pronunciate.
Una frase su tutti colpisce l’immaginario collettivo e scatena l’automatica ed istintiva condivisione (e compartecipazione emotiva):
un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure
Una frase in cerca d’autore. Una frase che la politica italiana potrebbe probabilmente far propria per trasformare la bufala in realtà. Ed i “mi piace” in elettori.