La battaglia di Apple contro Samsung continua senza soluzione di continuità: l’azienda di Cupertino non intende infatti andare in vacanza neppure in agosto, scagliando nuove accuse e sventolando nuove dimostrazioni circa la colpevolezza del colosso sudcoreano. Se da un lato prosegue il tentativo di accertare violazioni da parte di Samsung per quanto riguarda il design dei prodotti, dall’altro giungono invece nuovi elementi ad arricchire un caso che diventa di giorno in giorno sempre più spinoso: a quanto pare, infatti, sembrerebbe che Apple abbia tirato in ballo anche le icone dei terminali asiatici, ritenute eccessivamente simili a quelle di iOS.
Diverse icone presenti nel sistema operativo della mela morsicata, infatti, risultano essere regolarmente protette dal diritto d’autore e registrare presso le autorità competenti. Tali icone, tuttavia, sembrerebbero esser state lo spunto dal quale i designer Samsung potrebbero aver avviato la realizzazione dell’interfaccia TouchWiz, la quale figura in tutti i terminali Android della società come segno di personalizzazione: alcuni documenti presentati da Apple in tribunale hanno quindi l’obiettivo di mostrare ai giudici proprio l’eccessiva somiglianza tra le due interfacce, con l’azienda californiana che intende così rivendicare i propri diritti.
Allo stesso tempo, su un binario parallelo ma molto vicino, prosegue la battaglia sul fronte del design esterno dei dispositivi. Per avvalorare le proprie tesi, i legali di Cupertino hanno tirato in ballo Peter Bressler, ex presidente della Industrial Designers Society ed accreditato come uno dei maggiori esperti in materia. Bressler, d’altro canto, dopo alcune analisi ha dato ragione al gruppo statunitense, sostenendo che i prodotti targati Samsung siano eccessivamente simili alle controparti con su il logo della mela morsicata e ciò potrebbe causare confusione negli utenti.
Lo scontro armato tra i due colossi del mondo tecnologico, dominatori assoluti della scena mobile degli ultimi anni, continua dunque senza che vi siano spiragli per una soluzione pacifica. La situazione, anzi, diventa sempre più rovente, con continui scambi di accuse e tentativi di screditare la concorrenza con nuove denunce. Il tunnel, insomma, è ancora molto lungo e la luce piuttosto distante.