La vittoria da parte di Apple nei confronti di Samsung è stato uno degli argomenti più caldi del fine settimana, con l’azienda sudocoreana che secondo quanto stabilito dal giudice Lucy Koh dovrà versare alla controparte di Cupertino una cifra superiore ad un miliardo di dollari. In tale scenario è facile comprendere come rientri, seppur indirettamente, anche il sistema operativo Android, anima dei dispositivi accusati da Apple. Il robottino verde, secondo quanto dichiarato da Google, sembra tuttavia destinato ad uscire indenne da questo scontro.
Il gruppo di Mountain View ha infatti risposto nella giornata di ieri alle domande poste dalla stampa evidenziando come in aula di tribunale non siano stati discussi brevetti potenzialmente in grado di attaccare Android, motivo per cui il sistema operativo non subirà i danni di quello che può essere battezzato come il più aspro confronto legale degli ultimi anni nel mondo della tecnologia. La maggior parte delle accuse mosse da Apple, del resto, riguardano il design esterno e l’interfaccia grafica dei dispositivi del gruppo asiatico, frutto esclusivamente delle scelte progettuali di quest’ultimo.
Per quanto Steve Jobs abbia dichiarato in passato di essere disposto a scatenare una vera e propria guerra termonucleare pur di sconfiggere Android, insomma, per il momento l’unica azienda a correre rischi è la sola Samsung, uscita con le ossa rotte da questo primo round ma pronta a rialzarsi ed a ricorrere in appello per far valere le proprie ragioni. Lo scontro con il colosso asiatico, d’altro canto, è stato visto da molti come un possibile tributo da parte dell’azienda alle volontà del proprio fondatore scomparso lo scorso anno, ma per ora Android sembrerebbe essere al sicuro.
Ed in tal senso, da Google giungono parole che lasciano aperto uno spiraglio per una possibile rivincita da parte di Samsung: da un lato, infatti, la corte d’appello riesaminerà il caso con attenzione, dall’altro invece l’USPTO è già all’opera per verificare la validità dei brevetti scagliati da Apple. Lo scontro, insomma, non è ancora finito, con la mela morsicata consapevole sia di aver messo a segno un importante colpo, sia di dover affrontare ancora nuovi ostacoli per poter raggiungere il proprio obiettivo.
Da Cupertino ci si attendono infatti nuove offensive, continuando all’attacco sulla scia della prima vittoria: c’è chi ipotizza una denuncia contro Amazon, chi delinea un attacco frontale contro Google. Il primo passo segna il punto di partenza, il secondo indicherà la direzione. L’unica certezza è che non si tratta di una questione di breve periodo, ma piuttosto di una sfida destinata a maturare a lunga gittata tutte le proprie conseguenze sulla base del modo in cui i vari gruppi decideranno di reagire a quanto scritto dalla sentenza.