Non c’è un attimo di sosta per i legali di Apple, alle prese con gli spinosi casi legati alle dispute sui brevetti che coinvolgono l’azienda di Cupertino. Dalla Svizzera, infatti, giungono accuse da parte della società Swiss Federal Railway (nota nel paese come Schweizerische Bundesbahnen) che gestisce i trasporti ferroviari entro i confini della nazione circa possibili violazioni di copyright da parte della mela morsicata: al centro della diatriba vi è il celeberrimo orologio che campeggia in tutte le stazioni svizzere, ritenuto eccessivamente simile a quello presente nell’app Orologio introdotta da Apple su iPad con iOS 6.
Come un orologio svizzero, insomma: forse troppo. Un confronto tra i due orologi, in effetti, mette in risalto enormi somiglianze in termini di design e l’azienda svizzera si è detta entusiasta che Apple abbia deciso di prendere spunto da quello che è divenuto un simbolo nazionale, confermandone la bontà in termini stilistici. Tale orologio, tuttavia, è protetto da diritto d’autore ed il gruppo ne concede l’utilizzo a società esterne soltanto previo accordo economico, motivo per cui presto busseranno alla porta di Cupertino per chiedere spiegazioni.
La Schweizerische Bundesbahnen intende quindi individuare un punto di incontro con la mela morsicata, così da poter regolarizzare la posizione del colosso californiano, concedendo la dovuta licenza, e strappare quindi un accordo economico. La sezione svizzera di Apple, per il momento, ha preferito non commentare la vicenda, riportata inizialmente dal quotidiano Tages Anzeiger, suggerendo alla stampa di rivolgersi alla sede statunitense per ottenere chiarimenti.
La mancanza di autorizzazione potrebbe quindi essere per Apple un passo falso per certi versi clamoroso per un’azienda che da oltre un anno intende rivendicare i propri diritti sul design dei prodotti iOS nei confronti di Samsung. Il gruppo californiano, d’altro canto, in passato ha già preso spunto da design divenuti famosi nel tempo, ottenendo in tali circostanze il via libera dai rispettivi detentori del diritto d’autore. In questo caso la situazione non sembrerebbe esser diversa, ed il tono adottato dalla SBB non prelude, al momento, a scontri legali.
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