Google Wallet apre ai pagamenti per i contenuti online

Google Wallet apre ai micropagamenti per i contenuti online: l'utente potrà pagare così ciò che l'editore deciderà di non offrire gratis.
Google Wallet apre ai pagamenti per i contenuti online
Google Wallet apre ai micropagamenti per i contenuti online: l'utente potrà pagare così ciò che l'editore deciderà di non offrire gratis.

Google è intenzionata a crescere nel settore dei micropagamenti online, ovvero un mercato in cui numerose aziende concorrenti hanno finora fallito, ma che potrebbe rappresentare il futuro della monetizzazione. Per questo motivo, ha deciso di aprire Google Wallet ai micropagamenti per acquistare i contenuti sul Web.

Ciò significa che da oggi gli editori avranno in mano un nuovo strumento, ovvero un banner Google Wallet da inserire sulla pagina che vogliono far pagare, per monetizzare i propri contenuti online. Gli utenti interessati a un determinato articolo potranno dunque acquistarlo con un semplice e veloce click sul banner stesso, comunque avranno prima la possibilità di visualizzare gratuitamente una porzione di quel contenuto, così da vedere se vale davvero la pena pagare per fruirne interamente.

Il gruppo di Mountain View ha comunicato che i prezzi per ogni contenuti saranno variabili e che andranno dai 25 ai 99 centesimi di dollari. In determinati casi, l’utente potrà chiedere un rimborso entro i 30 minuti successivi all’acquisto e sarà Google stessa a valutare tale richiesta. Per quegli articoli dal costo superiore a un dollaro, l’azienda di Larry Page e Sergey Brin suggerisce di utilizzare il servizio parallelo Google Wallet for Digital Goods.

Per avviare questo progetto, Google ha stretto partnership con aziende quali Peachpit, DK Publishing e la Oxford University Press e, come descritto sul sito ufficiale di Google Wallet, si tratta di “Un esperimento utile a vedere se gli utenti saranno disposti a pagare per accedere a singole pagine Web e se il processo di acquisto è abbastanza semplice”. Un esperimento, perché sicuramente non si tratta di una novità che potrà riscontrare molto interesse oggi, dove l’editoria offre articoli online gratis grazie all’advertising, ma in futuro la situazione potrebbe essere molto diversa.

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