Sono ore di tensione in casa Foxconn: dopo la rissa dei giorni scorsi che ha causato il ferimento di circa 40 operai nello stabilimento di Taiyuan, infatti, questa volta è il turno della fabbrica con sede a Zhengzhou. In questo caso, però, non è stato necessario ricorrere alla violenza: gli operai hanno infatti deciso di indire uno sciopero per protestare contro l’eccessivo carico di lavoro sopraggiunto in seguito al lancio sul mercato dell’iPhone 5.
In particolare, la protesta sarebbe legata ad ulteriori richieste giunte dai piani alti in termini di qualità durante la produzione: sembrerebbe infatti che Apple abbia invitato Foxconn ad una maggiore cura dei dettagli, richiedendo ad esempio una maggiore precisione durante l’intagliatura e la produzione di pannelli in grado di resistere maggiormente ai graffi. Il tutto si è quindi tradotto in un maggior carico di lavoro per gli operai, costretti a spendere più tempo su un singolo componente per migliorarne la qualità, con chiare pressioni da parte dei gestori della fabbrica affinché lavorassero a ritmi maggiormente sostenuti.
A riportare la notizia è stato il China Labor Watch, ente che frequentemente da voce alle proteste degli operai cinesi e denuncia eventuali sfruttamenti da parte delle aziende. Oltre a sottolineare lo stress causato dalle continue richieste da parte di Apple e Foxconn, poi, l’ente ha tenuto anche a precisare come gli operai non abbiano potuto godere delle vacanze estive, costretti a lavorare negli stabilimenti del gruppo in previsione dell’esordio dell’iPhone 5 della mela morsicata.
Gli operai che avrebbero aderito allo sciopero sarebbero quindi tra i 3000 ed i 4000, bloccando di fatti importanti segmenti della filiera produttiva dello smartphone di Cupertino. Ancora una volta l’azienda californiana si trova quindi al centro di una vicenda particolarmente gravosa in termini di immagine, con il gruppo che più volte è stato accusato di non avere a cuore le condizioni lavorative degli operai che consentono a prodotti quali iPhone ed iPad di vedere la luce per giungere sul mercato.