Apple pare fosse a conoscenza dei numerosi disservizi delle Mappe di iOS 6 prima della loro release ufficiale su iPhone, iPad e iPod Touch. È quanto rivelano alcuni sviluppatori anonimi alla redazione di CNet, spiegando come Cupertino abbia deciso di procedere al lancio nonostante fosse stata adeguatamente avvertita dei bug.
Le Mappe di iOS 6 continuano a far discutere, tra strade inesistenti, punti di interesse inseriti a casaccio sulla cartografia, monumenti come la Statua della Libertà rasi al suolo dal 3D. Eppure, nonostante la lettera di scuse di Tim Cook e i primi miglioramenti messi in atto nelle scorse ore, pare che questa poco edificante situazione potesse essere evitata.
Sono almeno sei i developer a fare coming out dalle pagine di CNet, con degli esiti davvero scioccanti per la tipica affidabilità e per la pignoleria eccessiva che da sempre contraddistingue Cupertino. Ma, a quanto trapelato, pare che la fretta di liberarsi del competitor Google sia stata per il colosso una cattivissima consigliera. Ecco una delle dichiarazioni più significative in relazione al corto circuito generatosi attorno alle mappe di iOS 6:
Il sentore fra gli sviluppatori è sembrato essere quello di non poter segnalare singoli problemi date delle mappe così sorprendentemente carenti, sarebbe stato futile. Non serviva un’interfaccia per segnalare un singolo punto errato, bensì uno strumento per selezionare un’intera regione e dire “è tutta sbagliata”.
Altri sviluppatori, invece, hanno contattato Apple a cadenza quotidiana, preoccupati che le loro applicazioni di geolocalizzazione potessero smettere di funzionare correttamente una volta effettuato l’upgrade a iOS 6. Ma pare che la Mela abbia fatto orecchie da mercante, procedendo incessantemente per la propria strada e lasciando molti sviluppatori – soprattutto indipendenti – con una spada di Damocle sui loro business. Molti di questi software, infatti, al momento non funzionano come dovrebbero, gli utenti se ne lamentano di continuo e si ipotizza addirittura un calo vistoso delle vendite su App Store.
«È stata un’esperienza davvero frustrante: non ci interessa da dove provengano le immagini delle mappe, ci piacerebbe solo fornire ai nostri clienti la stessa esperienza d’utilizzo garantita prima dell’upgrade da iOS 5 a iOS 6. Invece, l’aggiornamento ha distrutto alcune delle funzioni che avevamo sviluppato per le nostre applicazioni, nonostante la promessa che nulla di tutto ciò sarebbe successo.»
Apple non ha rilasciato alcuna dichiarazione, come sua tradizione, in seguito alla pubblicazione dell’articolo di CNet. Non resta quindi che chiedersi come Cupertino abbia intenzione di agire per rendere la sua cartografia davvero competitiva e, soprattutto, come verrà gestito il rapporto con questi developer ormai dal dente legittimamente avvelenatissimo.
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