Per Google potrebbe presto aprirsi un problema di grave impatto per le proprie attività. Così come negli anni passati era stata Microsoft a dover affrontare la morsa dell’antitrust (soprattutto in Europa), ora anche per Google potrebbe infatti aprirsi medesima prospettiva. Il fronte potrebbe aprirsi negli Stati Uniti, ma il rischio è che in seguito anche la Commissione Europea possa intraprendere medesima iniziativa.
Le indagini sono in atto ormai da mesi, ma entro fine anno potrebbero giungere ad una prima conclusione: secondo quanto appreso da Reuters, infatti, la maggior parte dei commissari della Federal Trade Commission statunitense avrebbe convenuto di procedere nei confronti del colosso di Mountain View, ravvedendo pertanto un comportamento irregolare da parte del motore di ricerca. L’accusa è nota, così come gli accusatori: Google avrebbe approfittato del proprio monopolio tra i motori di ricerca per estendere ad altre proprietà il successo maturato nel search.
L’accusa è specifica: agendo sulla base di parametri propri, gli algoritmi Google sarebbero stati forgiati nel tempo al fine di penalizzare i siti in concorrenza, favorendo così le pagine che portano a servizi propri di Mountain View. Dato il potere nella ricerca ed il ruolo fondamentale rivestito dal motore nella navigazione degli utenti, ogni cambiamento degli algoritmi avrebbe pesantemente influenzato i flussi di traffico portando così ad una pesante penalizzazione di siti concorrenti.
La FTC avrebbe pertanto raggiunto la propria prima informale conclusione: Google va considerata colpevole. Non tutti i commissari ne sarebbero persuasi, ma la maggioranza avrebbe già convenuto di indicare la colpevolezza del motore raccomandando così di procedere contro l’azienda. Le parti potrebbero dunque aprire ora una trattativa: Google ha sempre negato ogni addebito e le soluzioni ideate per giungere ad un riequilibrio del peso dei link nelle SERP non avrebbero fin qui fatto breccia.
La FTC si pronuncerà a titolo ufficiale, con ogni probabilità, entro i mesi di novembre o dicembre. A quel punto si aprirà una parte successiva, ma completamente differente: una volta che la commissione avrà preso posizione Google dovrà trovare una soluzione non soltanto per evitare gravose sanzioni, ma anche e soprattutto per mantenere intatto il proprio modello di business ed il proprio potere nel mercato in cui domina. Il capitolo europeo, nel frattempo, rimane un passo indietro ma potrebbe in prospettiva aggiungere ulteriori problemi al gruppo.