Amazon chiede agli editori del Regno Unito di coprire i costi dell’IVA al 20% sulle vendite degli ebook pubblicati sulle versione UK del sito di e-commerce. Forte della sua posizione di monopolio (Amazon vende il 90% dei libri digitali), l’azienda di Seattle ha imposto un prezzo base inferiore che tiene conto del regime di tassazione del Regno Unito. Amazon UK versa però l’IVA in Lussemburgo, dove l’aliquota è solo del 3%.
Le aziende come Amazon incassano l’IVA inclusa nel prezzo finale degli ebook acquistati dagli utenti e la versano ai paesi in cui operano. Nonostante Amazon UK sia indirizzato al mercato del Regno Unito, dove la tassazione è del 20%, l’imposta viene versata in Lussemburgo, dove l’aliquota in vigore è del 3%. Niente di illegale comunque, in quanto le tasse sono pagate al paese in cui si trova la sede legale. Il problema, per gli editori, è che i contratti stipulati prevedono una negoziazione sul prezzo degli ebook basata sull’IVA al 20%. Ciò significa che la differenza percentuale dell’imposta viene addebitata agli editori.
Per capire meglio il meccanismo, supponiamo che il prezzo finale di un ebook sia 10 sterline. Con l’IVA al 20%, il prezzo base (la somma pagata da Amazon all’editore) è circa 8,33 sterline. Dato che l’IVA lussemburghese è pari al 3%, il prezzo base dovrebbe essere invece di 9,71 sterline. Ciò si traduce in un guadagno per Amazon di 1,38 sterline per ogni ebook venduto. Secondo il Guardian, nel 2011 Amazon ha generato vendite per oltre 3 miliardi di sterline, ma non ha pagato nessuna tassa nel Regno Unito. Considerazioni simili sono da prevedere a stretto giro di posta anche in Italia, ove il processo potrebbe essere del tutto similare.
Il contratto prevede anche che l’editore non possa offrire un prezzo migliore ad un sito concorrente. In pratica nessun’altra libreria digitale può vendere lo stesso libro ad un prezzo più basso. Gli autori e gli editori del Regno Unito hanno espresso la loro preoccupazione sul dominio di Amazon anche a partire da queste ultime considerazioni: imponendo i prezzi degli ebook, l’azienda di Seattle potrebbe escludere dal mercato gli editori di piccole e medie dimensioni, limitando quindi le scelte dei consumatori. E se l’IVA gioca un ruolo fondamentale in questo calcolo, allora le recriminazioni hanno nuovi argomenti a proprio favore.