Windows 8 ha fatto il suo debutto ufficiale da una decina di giorni, registrando fin da subito risultati di tutto rispetto: quattro milioni di copie vendute in un solo weekend di commercializzazione. Un volume di attivazioni in linea con quanto auspicato dal CEO Steve Ballmer, spinto anche dall’esordio di dispositivi capaci di sfruttare al meglio le nuove caratteristiche della piattaforma. Il sistema operativo potrebbe però incontrare alcune serie difficoltà in ambito business, un settore ritenuto di importanza strategica per Microsoft.
A svelarlo è un sondaggio condotto da TechRepublic su 2.100 dipendenti del settore IT, a cui è stato chiesto se le proprie aziende hanno intenzione di effettuare l’aggiornamento a Windows 8 nel prossimo periodo. I risultati sono tutt’altro che incoraggianti per la società di Redmond.
- Non aggiorneremo i nostri computer a Windows 8 (23,8%);
- al momento non abbiamo intenzione di passare a Windows 8, ma non escludiamo di farlo in futuro (49,9%);
- effettueremo l’aggiornamento a Windows 8 dopo il rilascio del primo Service Pack (4,6%);
- abbiamo in programma di passare a Windows 8 entro i prossimi dodici mesi (10,7%);
- abbiamo in programma di passare a Windows 8, ma non sappiamo quando (11%).
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Qual è la causa principale della “diffidenza” mostrata dall’utenza business nei confronti di Windows 8? Ovviamente la nuova interfaccia sviluppata da Microsoft, che secondo il 41,4% dei chiamati in causa potrebbe non rappresentare uno strumento efficace in ambito lavorativo. La UI della piattaforma (ex Metro) è già stata più volte al centro di critiche, così come la scomparsa del pulsante Start dalla modalità desktop. Si tratta di due scelte effettuate per avvicinare i PC tradizionali ai dispositivi touchscreen come i tablet, ma che in molti guardano con giustificato sospetto per il timore che questo possa influire negativamente sulla produttività.