“Music in black” è il nome dell’operazione condotta oggi dalla Guardia di Finanza in tutto il paese, che ha portato su segnalazione della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) alla scoperta di una maxi-evasione riguardante le cosiddette radio in-store, ovvero le stazioni radiofoniche che vengono riprodotte all’interno degli esercizi commerciali con playlist personalizzate e l’inclusione di messaggi pubblicitari.
L’azione ha seguito l’ordinanza di sequestro emessa dalla Procura di Novara, dopo alcuni accertamenti che hanno portato alla luce l’attività illecita di un music provider (di cui non è specificato il nome) con sede nella provincia piemontese. Nei confronti del gestore è stata mossa l’accusa di aver dichiarato un numero di clienti di gran lunga inferiore rispetto a quelli effettivi, evitando così il dovuto pagamento per la riproduzione e diffusione di brani coperti da diritto d’autore.
In altre parole, la società in questione aveva stretto accordi con centinaia di clienti in tutta Italia, trasmettendo musica nei loro negozi o uffici a prezzi quasi stracciati. Nel momento di comunicare alla SIAE i dettagli riguardanti la propria attività, i numeri sono però stati rivisti drasticamente verso il basso, così da non dover versare la somma prevista dalla legge. Il titolare dell’azienda è finito nel mirino delle Fiamme Gialle e si troverà a dover far fronte a una sanzione molto alta: fino a 103 euro per ogni canzone riprodotta senza autorizzazione, per un totale di oltre 400.000 brani.
Rischiano anche i 300 clienti presso i quali sono stati condotti gli accertamenti, attirati dall’eccessiva convenienza del servizio offerto. Tra questi sono presenti note catene alberghiere e importanti marchi dell’elettronica di consumo. A questi ultimi potrebbero essere attribuite responsabilità di tipo amministrativo, con ulteriori sanzioni che sarà il giudice a stabilire.