LTE crea problemi al digitale terrestre

L'associazione dei consumatori Adiconsum vuole sapere come verrà risolto il problema delle interferenze tra LTE e digitale terrestre.
LTE crea problemi al digitale terrestre
L'associazione dei consumatori Adiconsum vuole sapere come verrà risolto il problema delle interferenze tra LTE e digitale terrestre.

Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, Vodafone, TIM e 3 Italia hanno attivato le loro reti 4G in alcune città italiane, annunciando nel caso dei primi due operatori telefonici le offerte per la navigazione mediante chiavette o router e con smartphone e tablet. Per una maggiore diffusione dei servizi a banda larga mobile si dovrà aspettare fino al 2013, quando verrà liberata la banda degli 800 MHz. Proprio questo evento potrebbe causare seri problemi per le trasmissioni digitali terrestri.

LTE (Long Term Evolution), noto anche come 4G, è il più recente standard di telefonia cellulare che porterà sui dispositivi mobile e sui tradizionali computer (mediante le cosiddette Internet Key) l’accesso a banda larga con velocità massime teoriche in download superiori a 300 Mbps. In Europa le reti LTE operano su quattro bande di frequenza: 800, 900, 1800 e 2600 MHz. In Italia, i quattro operatori che hanno partecipato all’asta per l’assegnazione delle frequenze hanno deciso di utilizzare inizialmente le bande di 1800 e 2600 MHz. Per sfruttare invece la banda degli 800 MHz occorre studiare una soluzione che impedisca ripercussione negative sulle trasmissioni televisive, come evidenzia Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum:

L’accensione della LTE (a gennaio) è un passaggio strategico per il nostro Paese, ma deve avvenire nel pieno rispetto e nella salvaguardia dei diritti del consumatore-utente televisivo. Se non verranno risolti i problemi delle interferenze tra frequenze a 800 MHz (ex canali 61-69, ora assegnati ai servizi di banda larga mobile) e TV, infatti l’accensione provocherà problemi alla ricezione dei canali televisivi trasmessi in digitale terrestre, con il conseguente oscuramento TV, per risolvere il quale, in assenza di precise regole che pongano i costi a carico delle aziende di telecomunicazioni, le famiglie saranno costrette ancora una volta ad affrontare spese per acquistare i filtri anti-interferenze per le proprie antenne, nonostante i tanti costi già sostenuti per il passaggio alla TV digitale.

L’associazione dei consumatori chiede pertanto al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, di partecipare al tavolo tecnico al quale prenderanno parte gli operatori telefonici e la Fondazione Ugo Bordoni. L’Adiconsum vuole conoscere in che modo verrà evitato l’oscuramento delle trasmissioni TV e chi dovrà sostenere i costi per l’installazione dei filtri.

Per quest’ultima domanda, però, la risposta sembra purtroppo scontata.

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