La realtà aumentata entra ufficialmente nel campo dei videogiochi. A portarcela è Google, o meglio una piccola startup denominata Niantic Labs, fondata da un ex dipendente della società di Mountain View e controllata proprio da quest’ultima. Nasce così il progetto Ingress, un gioco disponibile a breve su tutti i dispositivi Android, gratuitamente, che consentirà agli utenti di sfruttare il mondo reale come nuovo ambiente di simulazione virtuale.
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Con Ingress i videogiocatori avranno l’obiettivo di accumulare energia, denominata XM, uscendo al di fuori delle proprie abitazioni e camminando lungo percorsi suggeriti dal gioco. Una volta accumulata questa energia dovranno recarsi in luoghi pubblici rilevanti per sbloccare delle missioni, accendendo lo scontro tra le due fazioni messe a disposizione: gli Illuminati e la Resistenza, cui ogni utente potrà aderire secondo quelle che sono le proprie preferenze. Il campo di battaglia sarà quindi il mondo reale, condiviso tra tutti i giocatori per creare una nuova esperienza di gioco.
Uno dei principali obiettivi di questo gioco, a detta del suo creatore John Hanke, è quello di stimolare gli utenti a svolgere attività fisica all’aperto accompagnandola con un videogioco che possa rendere il tutto più stimolante. Le regole del gioco, tuttavia, non impediscono agli utenti di utilizzare ad esempio i propri autoveicoli per compiere gli spostamenti assegnati, lasciando quindi agli stessi il compito di rispettare un codice etico non scritto ma basato sul rispetto verso gli altri giocatori. Una volta completate le missioni sul proprio smartphone, al ritorno a casa sarà possibile monitorare i propri progressi anche tramite PC.
Il gioco sarà totalmente gratuito ma l’integrazione con il mondo reale consentirà a Google di ottenere nuovi ricavi derivanti dalla pubblicità, potendo di fatto instaurare partnership con i negozi fisici presenti lungo le strade ove gli utenti interpreteranno i rispettivi personaggi. In futuro, inoltre, il gruppo potrebbe decidere di aprire la piattaforma a sviluppatori esterni, concedendo le proprie risorse in licenza per arricchire ulteriormente il progetto.