Google al servizio della medicina. Un modello sperimentale, sviluppato dal team della National Academy of Science, sembra essere in grado di sfruttare le informazioni ricercate online dagli utenti al fine di formulare previsioni accurate sul verificarsi di focolai dell’influenza con largo anticipo. Questo potrebbe consentire in futuro di sviluppare e distribuire vaccini in tempo per stroncare sul nascere la diffusione dei virus.
In sintesi, l’approccio al problema adottato da Jeffrey Shaman (Columbia University) e Alicia Karspeck (National Center for Atmospheric Research) ha più di un punto in comune con quanto avviene in campo meteorologico. Se per le previsioni del tempo vengono analizzati i dati rilevati da stazioni posizionate in tutto il globo, può essere fatto altrettanto sbirciando tra le query che gli utenti sottopongono a Google, per capire in tempo reale dove si stanno moltiplicando i casi di infezione.
Google Flu Trends, questo il nome del progetto, mette in relazione il volume di ricerche per keyword specifiche come “raffreddore”, “influenza”, “febbre” oppure “farmaco influenza” alla posizione geografica di chi le effettua, in modo da far suonare un campanello d’allarme una volta superata una soglia stabilita. Un sistema che, per stessa ammissione dei suoi ideatori, necessita ancora di una lunga fase di sperimentazione e perfezionamento, ma certamente dalla grandi potenzialità.
Al momento lo studio è concentrato sull’area di New York, presa come campione per stabilirne l’efficacia. Dall’analisi dei dati relativi al periodo compreso tra il 2003 e il 2008, Shaman e Karspeck affermano che in futuro sarà possibile intervenire tempestivamente per prevenire lo sviluppo dei focolai con almeno sette settimane di anticipo. Le tempistiche necessarie per poter assistere a un’applicazione pratica dello metodo restano al momento ignote: per il prossimo inverno meglio dunque affidarsi ancora una volta a vestiti pesanti e vitamina C come sistema di prevenzione contro l’influenza stagionale.