Rapidi ed efficienti, così dovranno essere in futuro i motori di ricerca. Talmente rapidi da poter fornire all’utente le informazioni desiderate senza nemmeno richiedere una sua interazione. È questa la direzione intrapresa per lo sviluppo di nuove tecnologie dagli ingegneri di Google, per dar vita a un sistema intuitivo che, per utilizzare una metafora, sarà in grado di leggere nel pensiero.
Una strada già imboccata con l’introduzione della funzionalità Instant, che suggerisce automaticamente il completamento delle frasi da ricercare analizzando le prime lettere digitate, mostrando istantaneamente i risultati e aggiornandoli in tempo reale. Il concetto si è evoluto ulteriormente con il lancio dell’applicazione Google Now per dispositivi Android, in grado ad esempio di suggerire la strada e il tempo di percorrenza necessari per tornare a casa in automobile o per raggiungere il posto di lavoro, semplicemente analizzando la posizione tramite il modulo GPS.
Tom Simonite, ex ricercatore del colosso di Mountain View, oggi impegnato in una collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha dichiarato che bigG sta conducendo esperimenti chiedendo a un gruppo di persone cosa hanno cercato di recente. L’analisti delle informazioni raccolte servirà per dar vita a un algoritmo capace di prevedere cosa gli utenti cercheranno in futuro, con tutta probabilità incrociando i dati con i gusti personali o la cronologia delle query inviate in passato.
Una sorta di tecnologia in stile “Minority Report”, per dirla in termini cinematografici, ma che invece di essere impiegata per prevenire crimini come nella pellicola di Steven Spielberg servirà a rendere ancora più semplice, veloce e automatica la consultazione dei contenuti online. Impossibile al momento dire quando il concept troverà un’applicazione pratica, ma considerando le recenti evoluzioni di Google l’attesa potrebbe non essere poi così lunga.