L’essenziale invisibile agli occhi. Così, citando il Principe di Antoine de Saint-Exupéry, si potrebbe definire poeticamente il cloud, la virtualità di spazi di memoria che sta caratterizzando la Rete tramite le applicazioni per i nostri device. Al cloud è dedicata Nuvola Italiana, una community progettata da Telecom Italia, che ha riunito i suoi in un Camp organizzato al Pirellone, nel quale Marcella Logli, Responsabile Comunicazione Top Clients & Public Sector di Telecom Italia e fondatrice di CloudPeople, è intervenuta per parlare di case history, città intelligenti e naturalmente di startup.
Il Cloudpeoplecamp2012 (#cloudpeoplecamp) ha mostrato le grandi chance offerte dal cloud per migliorare le condizioni del nostro vivere e anche la nostra economia, da almeno tre punti di vista: le amministrazioni pubbliche, le aziende, le startup tecnologiche.
Insieme al giornalista Marco Montemagno, fondatore di Blogosfere, Marcella Logli ha spiegato il concetto che sostiene l’impegno della telco italiana:
Senza pensare alle smart city americane, in Italia non manca chi si distingue per innovazioni sull’ambiente, la salute, il benessere. Le nostre mappe dicono che Bergamo, Brescia, Padova e Trento si distinguono sulle tecnologie, e ci sono piccole province che lavorano con startup per progetti di forte impatto sulla qualità del rapporto coi cittadini. La Nuvola Italiana è una visione d’insieme che percepisce queste peculiarità.
Gli esempi in effetti non mancano, dal piccolo delle spiagge di Bellaria high-tech, alla sfida di Milano 2015, che vedrà il cloud completamente interconnesso e in capo proprio alla partnership di Telecom. L’evoluzione del mercato cloud sta peraltro crescendo più delle ITC (+ 26% dal 2012 al 2015 il trend). L’ottica cloud ha migliorato le condizioni economiche di aziende tradizionali, no-digital, come quelle del food. Aziende che Nuvola Italiana aiuta nello sbarco su questo ambiente online customer-oriented.
Il tema immediatamente collegato al cloud è proprio quello delle startup, dato che sia le pubbliche amministrazioni che le aziende hanno bisogno della fertile creatività di queste realtà, e il cloud permette spesso di concentrarsi solo sull’idea, riducendo i costi:
Pinterest non sarebbe quel che è senza cloud. La caratteristica fondamentale del cloud computing è che permette di ideare soluzioni senza infrastrutture: un vantaggio per le startup che devono lavorare a costi bassi. In Italia ancora non brilliamo, ma stiamo facendo tanto. La cosa importante è che le startup devono essere favorite perché innescano modalità non standard nella nostra economia.
Un video trasmesso nella sala del palazzo di vetro lombardo ha raccontato brevemente tre casi di startup che hanno usato con successo il cloud: Risparmio Super, che confronta i prezzi dei supermercati e permette in mobilità di trovare le offerte più convenienti secondo parametri geografici o di genere; Save the Mom, un cloud di condivisione di informazioni pratiche della vita quotidiana, una sorta di family planner per iPhone; Pick1, piattaforma per market research. Tutte startup italiane, fondate da giovani, premiate al TechCrunch Italy Day lo scorso 27 settembre.
In questo senso, è stata ideale conclusione la premiazione delle idee partecipanti al Concorso Io e la Nuvola, che in queste settimane ha raccolto idee in 140 caratteri su temi suggeriti da Nuvola Italiana (anche con spot televisivi): Server, Risparmio, Sicurezza, Mobilità. Come migliorarli con il cloud?
I vincitori del concorso si sono presentati sul palco per un pitch di un minuto davanti agli influencer, chiamati a commentare le loro proposte: tra gli esperti presenti c’erano il docente Giuseppe Riva, Fabio Lalli di Indigeni Digitali, l’evangelista tecnologico Marco Zamperini, Luca Tremolada di Nova del Sole24Ore, l’esperto di città intelligenti Andrea Granelli.
Ad essere invitati sul palco sono stati tre (uno era assente): Carmen Schiavone ha suggerito di investire il risparmio derivante dal cloud in un premio produzione per i dipendenti; Mauro Cavallin ha invece proposto di sfruttare le sale dei server liberate dal cloud di modo che possano essere utilizzate dall’azienda per migliorare la qualità del lavoro dei dipendenti; Rosita Giulianelli, sul tema sicurezza, ha infine immaginato uno sportello virtuale tra top management e dipendenti per un costumer care tramite account social e applicazione cloud.
Altre tre sono state le idee più votate sul web: Giuliano Bastianello vorrebbe uno sportello h24 nei comuni; Elvio Galluccio osa più di Cavallin e propone sale eufoniche, silenziose, al posto dei server, mentre Cecilia Rubaudo pensa che queste stanze sarebbero più utilmente sfruttabili per una spesa collettiva di beni alimentari a chilometri zero.
Le discussioni si sono protratte con gli influencer, che hanno provato a immaginare problemi e risorse necessarie per queste idee, ma quel che importa di più è che Nuvola Italiana con CloudPeople ha concretizzato un aspetto differente delle startup, quello del cloud, che permette maggiore trasparenza, risparmio (per questo piace molto alle P.A.) e sarà uno degli strumenti più utilizzati dalle nuove startup dei prossimi anni.