Un miliardo di persone chiamate a votare sul loro diritto di voto. Può sembrare una bizzarria, ma il fulcro del voto sulle normative di Facebook è proprio questo: le modifiche proposte alla Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità (qui) e ad altre norme del social network hanno prodotto una serie di riflessioni che sono sfociate nella discussione dello stesso meccanismo di voto, che potrebbe concludersi il 10 dicembre. Data della chiusura delle urne virtuali.
Per i prossimi sette giorni, infatti, gli utenti potranno esprimere il loro parere su alcune modifiche – da tempo pubblicizzate e commentate sul sito – riguardanti le società affiliate, la proprietà dei dati, i controlli sulla privacy, le normative sulla pubblicità.
Uno dei punti che rischiano di mettere in soffitta proprio questo genere di notifica e feedback è l’addio alla consultazione di massa: un social così popolato e complesso fatica a coagulare il voto su un dato argomento, col rischio di non raggiungere mai il quorum.
Alcuni utenti temevano che l’eliminazione del meccanismo del voto li privasse della capacità di contribuire alla definizione delle normative che regolano Facebook. Per essere chiari, modifichiamo il processo di aggiornamento delle normative del sito proprio per assicurarci di ricevere i commenti degli utenti nel modo migliore e più produttivo possibile, e di poter rispondere così con la massima efficacia. Molti utenti ci hanno fornito idee su come possiamo continuare a raggiungere questo obiettivo e hanno sottolineato come la nostra decisione di aggiornare il processo ci offra l’opportunità di introdurre innovazioni e di cercare modi nuovi e migliori per far crescere la partecipazione.
Col metodo attuale, una modifica che raccogliesse più di 7.000 commenti produrebbe il diritto al voto, de facto, di tutti gli altri. Elliot Schrage, vice presidente delle comunicazioni e delle politiche pubbliche di Facebook, ha pensato a un modello differente, che comprende webcast regolari per affrontare i vari problemi di privacy e di sicurezza, nonché una casella di domande online per il Chief Privacy Officer di Facebook. Insomma, da un modello uno-molti a un modello molti-uno, da un metodo quantitativo a uno qualitativo.
Con il voto, gestito da una società terza (mentre un altro ente si occuperà dello spoglio) Facebook passa alla fase successiva del processo di aggiornamento e al contempo modifica la procedura stessa con la quale in futuro notificherà agli utenti eventuali cambiamenti, per migliorarne l’efficienza. Il periodo di voto terminerà il 10 dicembre a mezzanotte e sarà vincolante se supererà il 30% di tutti gli utenti attivi registrati. Se invece la percentuale di utenti partecipanti sarà inferiore, i risultati saranno a titolo orientativo.
In ballo ci sono alcuni apprezzabili cambiamenti, in particolare il fatto che Facebook potrà condividere i dati da e verso i suoi affiliati, inclusi quelli di Instagram, che potrà modificare chi può contattare un utente tramite messaggi, inoltre nelle modifiche alle norme viene chiarito meglio chi può visualizzare un contenuto dopo averlo nascosto nella timeline.
Ora, nel segreto delle urne, parlino gli abitanti di questo continente da un miliardo di persone.