L’era di iPhone potrebbe essere prossima al declino. Non tanto per la concorrenza Android e nemmeno per le sue caratteristiche hardware – il melafonino continua a essere uno dei migliori device sul mercato – quanto per il percorso evolutivo che il settore ha già ben definito. Fra pochi anni gli smartphone saranno solo un ricordo, i device si indosseranno e saranno integrati nella realtà di tutti i giorni. Come si muoverà Apple in questo scenario?
Se lo domanda Gene Munster, l’analista di punta di Piper Jaffray per quanto riguarda il mondo targato Mela. E la risposta potrebbe essere la rincorsa di Cupertino a Google, con il lancio di un prodotto molto simile ai Google Glass. Ma non solo.
L’interessamento di Apple verso gli occhiali multimediali di Big G. non è certo un segreto, prova ne sono alcuni brevetti registrati negli scorsi mesi. Più che un prototipo, quasi una dimostrazione di forza: Cupertino ha voluto sottolineare come avesse pensato a un simile strumento ancor prima del rivale, sebbene il progetto non sia mai stato tradotto in un prodotto reale. Effettivamente i Google Glass andrebbero contro ogni filosofia targata Mela: minimalismo e assenza di disturbo fra tutti. Apple ha sempre creduto che un prodotto non dovesse distrarre l’utente, ha sempre puntato su device che non fossero invasivi, ha sempre concepito l’informatizzazione di massa come un mezzo per aiutare le persone nelle loro attività quotidiane, non come qualcosa che prendesse il sopravvento sulle loro vite. E degli occhiali multimediali che in ogni momento della giornata bombardano l’utente di mille informazioni, frapposte tra la persona e la realtà, sono tutto fuorché un calibro stilistico di Cupertino.
Ed è forse per questo che Apple sta battendo la strada di un altro tipo di integrazione per l’era post iPhone: unire iOS agli strumenti di tutti i giorni. Già da mesi la Mela collabora a stretto contatto con l’industria automobilistica per trasformare le normali autovetture in iCar dalle mille feature e c’è anche chi si dice convinto che in futuro Apple possa addirittura lanciare la propria automobile. Sarà forse per questo che Cupertino ha corteggiato a lungo Ferrari?
Ma c’è un problema più stringente che Apple dovrà affrontare prima di saltare in sella a un roboante motore. La differenziazione interna fra gli iDevice sta diventano pressoché nulla – iPhone, iPod Touch e iPad sarebbero tre prodotti complementari, se non fosse per l’unica differenza delle funzioni di chiamata – e la politica di prezzo rischia di non poter essere più sostenibile dal mercato. Dal 2007, Apple ha sempre imposto dei prezzi molto alti per iPhone, con margini di guadagno stratosferici a discapito di un maggior market share. Una politica che ha potuto perseguire senza troppo sforzo, anche perché per molti anni il settore ha visto la privazione di una vera concorrenza. Ma con la maturità di Android probabilmente anche Cupertino si vedrà costretta a diminuire i prezzi, come dimostra il rumor di un possibile iPhone da 200 dollari. Insomma, la prima sfida di Apple nell’era post iPhone, è quella di far innamorare nuovamente i clienti dello stesso iPhone che si cerca di superare.