Il ritorno di Google Maps su iOS 6 può aver contribuito ad accrescere il market share del sistema operativo mobile di Apple? Negli ultimi giorni è guerra di numeri, fra testate convinte che la cartografia di Google abbia spinto l’upgrade a iOS 6 e le indagini di Chitika che, al contrario, non rilevano alcun cambiamento da parte degli utenti. A confermare la prima delle due ipotesi è oggi un’analisi di MoPub, con la rilevazione di un +29% per iOS 6 dal rilascio delle mappe di Big G.
MoPub è una società specializzata in mobile advertising, così come facilmente suggerisce il nome, e quindi è solita controllare gli accessi alla Rete suddividendoli per dispositivi. Dal 12 dicembre, data di rilascio di Google Maps su App Store, la società ha rilevato una crescita costante di iOS 6, tanto che già il 15 dicembre si registravano 29 punti percentuali in più. Così come sottolinea l’azienda, il dato non può essere influenzato da altri fattori: le settimane antecedenti allo scorso mercoledì, infatti, mostrano un andamento lineare e senza picchi per il sistema operativo targato Mela.
Il tasso maggiore di incremento lo si è verificato proprio il 12 dicembre, con un picco del 6% in più proprio a pochissimi istanti dall’apparizione del software su App Store. La restante crescita è stata più omogenea, ma comunque stupefacente visto che si è consumata nel giro di sole 72 ore.
In definitiva, pare che molti utenti abbiano deciso di rimanere fedeli a iOS 5 perché disincentivati all’upgrade dalle poco fedeli mappe di Apple, tra indicazioni stradali erronee, paesi scomparsi e pericoli per la sicurezza dei viaggiatori, così come accaduto in Australia. Tuttavia, non si spiega perché altre società abbiano rilevato dati di tutt’altro tenore, segno di come queste analisi non possano sempre essere considerate affidabili perché limitate a spazi della Rete ben ristretti. L’esempio palese è quello di Chitika: conducendo nello stesso periodo di riferimento una ricerca simile a quella di MoPub, ha rinvenuto un aumento di dispositivi iOS 6 di nemmeno un punto percentuale, dal 72,77% al 72,94%. Per comprendere allora quale dei due orientamenti sia il più corretto, non resta che affidarsi alle dichiarazioni spontanee dei clienti sui social network, i quali effettivamente sembrano confermare una corsa all’aggiornamento trainati dal ciclone Google Maps.