Si chiude oggi ufficialmente un’era per il mondo videoludico, quella delle console 128-bit. Sony ha dichiarato l’intenzione di interrompere definitivamente la distribuzione di PlayStation 2 in Giappone, chiudendo così un capitolo tra i più importanti nella storia del gaming.
150 milioni di unità vendute in tutto il pianeta, un catalogo composto da migliaia di titoli appartenenti a ogni genere e un ciclo vitale giunto all’età record di quasi 13 anni fanno della PS2 una delle piattaforme più amate e importanti di sempre. Chi ha qualche primavera in più alle spalle può ricordare la battaglia “Nintendo vs. SEGA” tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 per il dominio nel mercato dell’intrattenimento domestico, quelli un po’ più giovani possono invece richiamare alla mente il decennio successivo, quando PlayStation è diventato sinonimo di console videoludica.
Un titolo guadagnato con una strategia vincente. Gran parte del merito va riconosciuto proprio a PS2, lanciata inizialmente nel paese del Sol Levante nel marzo 2000 (in Europa sei mesi dopo) e subito accolta a braccia aperte dai giocatori, grazie a un’allora elevatissima potenza di calcolo per modelli poligonali 3D e alla possibilità di riprodurre film in formato DVD. Nemmeno l’avvento del modello successivo, la PlayStation 3 oggi in vendita, è riuscita a offuscarla, tanto che ancora oggi alcuni team rilasciano versioni specifiche dei propri titoli per una piattaforma tanto longeva, proprio a causa della vastissima base installata.
Nintendo ha appena lanciato Wii U e il 2013 sarà con tutta probabilità l’anno in cui si assisterà al debutto (o almeno alla presentazione) delle console che sostituiranno quelle attuali: PlayStation 4 e Xbox 720 sono ormai alle porte e per PS2 è tempo di farsi da parte. Questo non cancellerà però i ricordi dei milioni di giocatori che hanno trascorso pomeriggi o serate in compagnia di questa console capace di sfidare tempo e tecnologie, lasciando un segno indelebile nell’evoluzione del settore videoludico.