È in Francia che sembra poter nascere una nuova visione della Rete, dove i fornitori di contenuti online saranno chiamati a contribuire economicamente all’attività degli ISP (Internet Service Provider). Al centro della questione ancora una volta Google, che proprio nelle scorse settimane ha visto le proprie inserzioni pubblicitarie bloccate temporaneamente dall’operatore Iliad. Oggi il CEO di Orange, Stephane Richard, è intervenuto ai microfoni dell’emittente televisiva BFM Business TV per parlare di una stretta di mano tra la sua azienda e il colosso di Mountain View.
Le pretese avanzate dalla società di telecomunicazioni si basano su un principio ribadito da più parti anche in passato: realtà come Google sfruttano in modo significativo le infrastrutture per la connessione alla Rete al fine di mettere i propri servizi a disposizione degli utenti, ma senza contribuire in alcun modo al loro mantenimento. Per questo motivo bigG è stata chiamata a mettere mano al portafogli. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente François Hollande, invitando il gruppo californiano a prendere in considerazione le richieste degli operatori per non spingere l’esecutivo all’approvazione della cosiddetta “Google tax”.
Richard non ha svelato i termini economici dell’accordo, limitandosi a definirlo “balance of forces” (“bilanciamento delle forze”) e dichiarando che ad oggi il motore di ricerca e gli altri servizi di Mountain View (come YouTube) generano circa il 50% del traffico Web gestito da Orange. L’operatore dichiara inoltre di poter contare attualmente su un numero di clienti pari a circa 230 milioni, anche in paesi dove Google non potrebbe altrimenti arrivare, come nel caso dell’Africa.
Dopo il nulla di fatto del meeting tra Eric Schmidt e i vertici dell’Eliseo nell’ottobre scorso, in occasione dell’incontro fortemente voluto dagli editori francesi, le cose sembrano dunque aver preso una direzione ben precisa, che potrebbe essere presto replicata anche in altri territori. Il prossimo punto da affrontare sarà proprio quello legato all’indicizzazione di notizie e articoli sul motore di ricerca, importante fonte di guadagno per bigG.