Ogni anno la redazione di Fortune stila una classifica in cui vengono premiate le 100 migliori aziende al mondo in cui lavorare. Non si tratta di un elenco delle società capaci di generare i maggiori profitti e nemmeno di offrire prodotti o servizi di successo, bensì di quelle che riservano il trattamento migliore ai dipendenti. In testa c’è Google, per la quarta volta consecutiva.
Che il gruppo di Mountain View abbia un occhio di riguardo per il proprio personale non è certo cosa nuova. Si è parlato più volte dei meravigliosi uffici e delle strutture riservate a programmatori e impiegati, ampliate di recente con la realizzazione di un centro fitness da quasi 30.000 metri quadrati. A questo si aggiungono tutele per i partner, lunghi periodi di ferie retribuite e molto, molto altro ancora. Non sorprende dunque che sia nuovamente bigG ad aggiudicarsi la prima posizione di questa particolare chart.
Al secondo posto SAS (Carolina del Nord), specializzata in analisi dell’ambito business e sviluppo software. Medaglia di bronzo per CHG Healthcare Services, attiva nel settore sanitario. Seguono nella Top 10 Boston Consulting Group, Wegmans Food Market, NetApp, Hilcorp Energy, Edward Jones, Ultimate Software e infine Camdem Property Trust. Scorrendo la lista per trovare qualche altro gigante del settore tecnologico si scopre che realtà come Facebook o Yahoo! non sono presenti tra le prime 100 posizioni, mentre Microsoft si piazza piuttosto in basso, al gradino numero 75.
È stato Andy Serwer, managing editor di Fortune, ad annunciare la pubblicazione della classifica “100 Best Companies to Work For” nella giornata di ieri, intervenendo in diretta durante la trasmissione CBS This Morning. Ecco un estratto della sua dichiarazione.
Ovviamente un buono stipendio e altri benefici economici sono alla base di questa ricetta vincente, ma non vanno dimenticati altri vantaggi come periodi di vacanza bonus, tutele per coniugi o partner e di tipo medico.
Insomma, l’obiettivo di società come Google sembra non essere solo quello di assicurarsi i collaboratori più validi e talentuosi, ma anche coccolarli per far sì che non cedano alla tentazione della concorrenza. Eppure, nonostante tutte le attenzioni del motore di ricerca verso i suoi dipendenti, qualcuno ha saltato la barricata per passare “dalla parte del nemico”: è ad esempio il caso di Marissa Mayer, nuovo CEO di Yahoo!.