iOS, il sistema operativo mobile di Apple, continua a essere la soluzione di preferenza fra gli studenti universitari d’oltreoceano. Ma qualcosa si sarebbe mosso sul fronte della concorrenza, tanto che la Mela rischia di perdere lo scettro in uno dei suoi settori tradizionali: l’educational a stelle e strisce.
Lo dimostra un’inchiesta pubblicata su USA Today, che ha voluto analizzare la diffusione di dispositivi portatili e laptop fra gli studenti dei college americani. iOS e Mac continuano a tenere testa sulla concorrenza, ma pare vi sia un calo di quel “wow-factor” che da sempre caratterizza i prodotti a marchio Mela fra i gusti dei giovani. Di questo calo ne potrebbe approfittare il rivale Android e anche tra i docenti iniziano a emergere i primi dubbi, tanto che sono in molti i professori a domandarsi se non sia giunto il momento di modificare l’Apple-centrismo dei campus americani per abbracciare piattaforme più versatili. Lo spiega Richard Sloan, professore associato all’università di Berkeley:
«I miei studenti mi stanno convincendo che vi sarà molto meno entusiasmo al lancio di iPhone 6.».
In una recente ricerca Nielsen, è emerso come il 56% degli studenti che hanno cambiato device nel corso della scorsa estate abbiano optato per Android e un’indagine di Survey Monkey su 200 consumatori ha rivelato un aumento di appeal del 79% per la piattaforma del robottino, con un passaggio di giudizio da “cool” a “little cooler”. Sì, perché a quanto pare non sono tanto le funzioni a spingere i giovani verso iOS o verso altri produttori, bensì il fattore “coolness”.
Per coolness, così come l’analista Allen Adamson spiega, si intende quella spinta emotiva all’acquisto del prodotto più ammirato sul mercato, non tanto per le qualità intrinseche quanto per l’impatto sentimentale, mediatico e di status che comporta. A differenza di quanto si possa credere, la coolness colpisce egualmente i prodotti Apple e quelli Android, tuttavia perché è proprio la Mela a correre i maggiori rischi? «Perché tutti i telefoni ora somigliano a iPhone», questa la ragione più frequente fra gli studenti, tanto da portare a un calo del 38% sull’appeal totale del marchio.
Tutti i professori interrogati confermano come i prodotti Apple siano costruiti egregiamente e perfetti per l’uso in ambiente scolastico: l’ineguagliabile sincronia tra hardware e software permette a studenti e docenti di lavorare in un ambiente stress-free, uniforme per tutti e privo di questioni di incompatibilità. Ma le alternative che spuntano sul mercato ogni giorno solleticano gli appetiti anche degli studenti più mela-addicted: se prima il fattore costo minore non era sufficiente a giustificare l’abbandono di iOS, con l’incremento esponenziale di applicazioni disponibili su altre piattaforme e modalità meno rigide di distribuzione si ha una conquista sempre maggiore di nuovi clienti. Infine, vi sarebbe anche un significato psicologico al decadimento di Apple fra i più giovani:
«Gli studenti statunitensi sono soliti patteggiare per le nicchie informatiche. Apple non è più un prodotto di nicchia, perde così la sua attrattiva».