Mentre l’Italia ancora aspetta Microsoft Surface RT (previsto nel nostro paese per il giorno di San Valentino), gli Stati Uniti incontrano per la prima volta in queste ore Microsoft Surface Pro. Trattasi della versione evoluta del primo device, con differenze sostanziali tanto per quanto concernente l’hardware, quanto per la dotazione software prevista. La differenza principale, anzi, sembra essere proprio in quest’ultimo aspetto: la possibilità di far girare Windows 8 Pro invece di Windows 8 RT sembra essere un vantaggio fondamentale, in grado di scavare una profonda differenza tra la nuova e la vecchia versione di Surface.
Le due versioni sono destinate a procedere in parallelo, separate da target di utenza e livelli di prezzo differenti: la versione RT sarà quella low cost, basata sulla versione “basic” del sistema operativo, mentre la versione Pro porta in dotazione il medesimo Windows 8 che chiunque può avere anche sul proprio laptop e sul proprio PC. Il form factor è noto: un tablet che si trasforma in un pc tramite una tastiera touch, un appoggio posteriore che può fare da supporto al tablet/display ed una natura ibrida pensata specificatamente per esprimere al meglio le peculiarità che il sistema operativo porta in dote.
Mentre Surface RT venne accolto fin dall’inizio con un certo scetticismo, attorno a Windows 8 Pro sembra esserci molta più curiosità e qualche buon riscontro all’interno delle primissime recensioni pubblicate in queste ore da parte dei primi editori che hanno avuto la possibilità di mettere le mani sul device. I dubbi sono perlopiù legati al compromesso tra tablet e laptop, qualcosa che mette assieme i vantaggi e gli svantaggi di unire in un solo device l’anima di entrambi i form factor. Più pesante di un tablet, più leggero di un laptop: in molti partono da questa considerazione tanto semplicistica quanto utile a riassumere quel che è, oggi, Surface Pro.
«Microsoft Surface Pro è la prova che il PC è tornato», titola TechCrunch. Il succo della recensione è nei consigli di acquisto: mentre si sconsiglia Surface Pro per chi sta cercando semplicemente un tablet (le alternative sono probabilmente migliori ed a costi minori), l’investimento è potenzialmente consigliato a chi cerca un dispositivo con cui sostituire il laptop. Spiega TechCrunch: «con 1000 dollari si sta pagando quanto si pagherebbe per un MacBook Air o per un potente laptop Windows. È la scelta migliore per un investimento? Dipende da come si intende usare questo sistema. Se è per sostituire un laptop per portarlo in viaggio o a un meeting, allora si. Questa è una macchina stabile e solida».
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L’autorevole analisi di Mary Jo Foley per ZDNet è estremamente strutturata: molte le note positive, molte le note negative, il tutto in un quadro che spesso si perde nella percezione stessa del dispositivo. Inutile, forse impossibile, fare confronti: Surface sfugge dalle categorie antecedenti e per questo motivo si finisce per considerarlo meglio o peggio degli altri in base semplicemente ai punti di riferimento che si percepiscono più vicini. La conclusione, spiega ZDNet, è quella per cui Surface meriti il pollice alto, ma senza lode: si tratta di un passo evidente verso qualcosa di nuovo, ma Microsoft potrà fare molto di più per imporre la propria idea di Windows 8 sul mercato. Il prossimo Surface, insomma, potrebbe essere il primo PC dell’era post-PC; l’attuale Surface Pro ne è invece soltanto un simulacro, un esperimento positivo destinato probabilmente, nella forma attuale, a rimanere confinato entro i suoi limiti più che volare sulle proprie virtù.
Il difetto principale individuato da CNet è la batteria: 4-5 ore di durata sono troppo poche per poter entrare di fatto nella vita lavorativa o nel tempo libero degli utenti. Buone le impressioni ricevute dalla cover, ma il fatto di doverla pagare a parte è considerato una forzatura. Approvato il display («uno dei migliori»), approvato il design (definito «sexy»). Secondo CNet, alla fine dei conti, Surface è il miglior device tra i propri diretti competitor, svettando sotto molti punti di vista e portando avanti performance apprezzabili. Come già indicato da ZDNet, però, manca qualcosa: la recensione vede nei prossimi processori Intel la chiave per ottenere un miglior risultato in formato tablet, confermando le performance al cospetto di una miglior durata delle batterie. Il prossimo Surface Pro, insomma, potrebbe ottenere un voto più alto rispetto al “very good” odierno poiché anche per CNet la forma attuale si configura come un processo evolutivo che il gruppo di Redmond ha il dovere di confermare ed accelerare.
All Things Digital punta il dito sul compromesso dell’ibrido per spiegare la natura del device e portare avanti i propri consigli per gli acquisti: «Alcuni utenti potrebbero non badare al prezzo se liberi dal doversi portare appresso un tablet per qualche uso ed un laptop per altri usi. Ma come molti prodotti che cercano di essere due cose in una, il nuovo Surface Pro non è valido quanto un device progettato per una sola funzione».
Secondo The Verge gli speaker e la batteria sono gli elementi peggiori pur meritando un 6, mentre l’unica insufficienza è il “4” per le batterie; 7 per il design, 8 per il dock, mentre l’eccellenza è indicata in termini di software, performance e display. Il buon voto sul software è peraltro tutto fuorché scontato: il 9 per Windows 8 è qualcosa che sembra premiare lo sforzo fatto da Microsoft per mettere in luce le qualità del sistema su di un device studiato appositamente allo scopo.
Su più recensioni si leggono sostantivi quali “audace”, “coraggioso”, “originale”. La peculiarità di Surface è ciò che attira il maggior numero di giudizi positivi ed al tempo stesso quel che più segna una distanza dal mercato tradizionale. In generale Surface Pro viene considerato un buon passo, ma non un passo decisivo: una pietra miliare nel mondo del PC, una possibile avanguardia, una buona idea, tuttavia rimane un device descritto per differenze e per mancanze. Come se Microsoft avesse imparato a prendere la mira, in attesa di fare centro, le prime recensioni di Surface Pro già attendono il prossimo Surface 2. Ma a differenza del passato non arriva alcuna bocciatura: trapela la convinzione per cui Microsoft abbia fatto abbastanza per spiegare a tutti che il PC non è finito. Del resto nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma: Microsoft Surface Pro è la prova dell’evoluzione in atto.