Del formato WebP si è già discusso negli anni scorsi come del tentativo, da parte di Google, di rimpiazzare le immagini JPEG e PNG in Rete. Ad oggi bigG ne ha integrato il supporto in Picasa, Gmail e nel browser Chrome, ma il suo impiego su Internet è ancora troppo limitato per poter parlare di un nuovo standard. In questi giorni il motore di ricerca torna a parlarne annunciandone l’utilizzo nel Chrome Web Store, la piattaforma virtuale per la distribuzione di applicazioni ed estensioni dedicate al software di navigazione.
Il post comparso sul blog Chromium illustra alcuni dei vantaggi di questa nuova tecnologia, che permette innanzitutto di ridurre in maniera significativa il peso delle immagini, fino al 35%, con ovvie conseguenze sia per gli utenti che per chi gestisce un sito o servizio online. Ecco un estratto dell’intervento firmato dal product manager Stephen Konig.
La velocità è di primaria importanza per una buona esperienza di navigazione in Rete e noi di Google siamo costantemente impegnati per rendere il Web sempre più veloce. Uno dei modi per farlo è rimpiazzare le immagini JPEG e PNG con quelle WebP, un formato che offre un livello di compressione di gran lunga migliore (circa 35% nella maggior parte dei casi). Se si considera che oltre il 60% del peso di una pagina è rappresentato dalle immagini, i benefici sono enormi. L’utilizzo di WebP si traduce direttamente in un minor consumo di traffico dati, tempi di attesa inferiori, caricamenti più rapidi, meno consumo di batteria sui dispositivi mobile e, in generale, utenti più felici.
Ridurre di un terzo il peso delle pagine e la banda utilizzata può significare un risparmio considerevole di traffico dati, anche nell’ordine di terabyte ogni giorno se si tratta di siti molto visitati. La diffusione del formato WebP è al momento limitata anche dal fatto che l’unico browser a supportarlo, oltre ovviamente a Chrome, è Opera, mentre Firefox, Safari e Internet Explorer non permettono la visualizzazione delle immagini.