Venerdì l’asteroide 2012 DA14 sfiorerà il nostro pianeta, passando a una distanza di circa 28.000 Km dalla Terra. Pericolo scampato dunque: non serviranno missioni in stile “Armageddon” e nemmeno incrociare le dita. L’impatto con il corpo celeste fortunatamente non avverrà, ma per chi vuole scoprire quale sarebbe l’esito di una collisione da oggi può farlo su Street View. Il servizio di mappatura del territorio a livello stradale è infatti arrivato anche nel cratere meteoritico situato all’interno del deserto dell’Arizona.
Il sito, chiamato Meteor Crater, è stato immortalato dal team di bigG grazie al Trekker, la stessa tecnologia già impiegata per portare sugli schermi degli utenti le suggestive immagini del Gran Canyon. L’apparecchiatura è composta da 15 fotocamere disposte a 360 gradi, utili a realizzare gli scatti che poi sono stati assemblati e caricati sui server della piattaforma Google Maps. Per visitarli è sufficiente un click (o un tap), sulla versione desktop del servizio oppure attraverso i dispositivi mobile.
Con un’ampiezza di 1,2 Km, il cratere è il primo confermato dalla NASA come generato da un impatto con un’asteroide avvenuto circa 50.000 anni fa. Se si considera il diametro del meteorite pari a 24 metri, con un peso quantificato in 100.000 tonnellate, è possibile immaginare la violenza sprigionata dal contatto. Ora il sito è stato messo in sicurezza e aperto al pubblico, diventando così una vera e propria meta turistica. Per visitarlo non è però necessario volare dall’altra parte dell’oceano: basta un click.
Dopo le profondità degli oceani e l’Antartide, il team di Street View arriva dunque anche in un cratere meteoritico. Sulle pagine di The Verge un portavoce del gruppo californiano annuncia l’impiego del Trekker per altri progetti simili in futuro, senza però diffondere alcun dettaglio sulle nuove destinazioni.
Il Trekker ci consentirà in futuro di scattare e condividere immagini per altri siti come questo, ma al momento non abbiamo alcun progetto da annunciare.