Apple ha perso ufficialmente il marchio iPhone in Brasile. La notizia – trapelata la scorsa settimana sul Web – trova conferma nel dispositivo della sentenza, che assegna il diritto esclusivo di sfruttamento del nome a Gradiente Electronica, una società locale. Vi sarà un accordo extragiudiziale fra le parti?
La vicenda è ormai nota: a fine 2012 Gradiente ha rilasciato uno smartphone Android dal nome iPhone, rivendicando la registrazione del marchio nel lontano 2000. Ne è nato un contenzioso con la stessa Apple, sfociato di fronte ai giudici del locale National Industrial Property Institute (INPI), l’ente che si occupa di dirimere le cause sulla proprietà intellettuale. Qualche giorno fa sul Web è emersa l’indiscrezione della sconfitta di Cupertino in sede legale, ma solo oggi si ha la conferma: la Mela non può usare il suo famosissimo nome in Brasile. Che succederà?
L’INPI non ha potuto far altro che riconoscere la paternità del nome a Gradiente, considerata la registrazione pluridecennale. Ha quindi stabilito che la Mela smetta di utilizzarne il marchio, definendo però dei campi d’azione: il divieto è valido solo sui device elettronici, mentre l’azienda può continuare a utilizzare il brand a scopo promozionale, su materiale cartaceo, t-shirt e chi più ne ha più ne metta.
A differenza del precedente caso Proview e del marchio iPad, dove effettivamente i confini legali cinesi sono sembrati lacunosi a discapito della Mela, non vi sono molti dubbi sull’interpretazione della legge da parte delle istituzioni Brasiliane. Gradiente ha effettivamente registrato il nome prima che Apple potesse lontanamente pensarlo – iPhone è infatti del 2007 – di conseguenza Cupertino non può avanzar pretese. Ma non sarebbe ancora tutto perduto.
Così come già noto sul Web, i portavoce di Gradiente hanno fatto sapere di essere pronti a una collaborazione con Apple, perché si considerano tutto fuorché degli “estremisti”. La via dell’accordo extragiudiziale è quindi aperta, anche se il colosso della mela morsicata rischia di dover sborsare grandi quantitativi di denaro per ottenere una licenza d’utilizzo. Nel frattempo, lo smartphone Android dell’azienda brasiliana continuerà a rimanere in vendita.
Come lecito attendersi in questi casi, nessun commento ufficiale è provenuto dalle parti di Cupertino, stretta nel suo riserbo. È tuttavia indubbio che Apple ceda così facilmente una delle sue diciture più iconiche, quindi l’accordo monetario appare ormai c’erto. D’altronde, la Mela ha speso fior di milioni per aggiudicarsi lo sfruttamento dell’icona dell’orologio di iOS 6, è probabile si comporti nello stesso modo anche per il melafonino.