Internet veloce per 7 milioni di cittadini e 5.000 nuovi posti di lavoro. Sono queste le promesse del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) che ha annunciato l’avvio del Piano Strategico Banda Ultralarga. L’obiettivo è portare una connessione con velocità di almeno 30 Mbps in cinque regioni del Sud Italia (Campania, Basilicata, Molise, Sicilia e Calabria). Parallelamente, con il Piano Nazionale Banda Larga si cercherà di azzerare il digital divide nelle 3.600 località non ancora coperte dal servizio. A marzo partiranno i bandi per complessivi 900 milioni di euro.
In dettaglio, il Piano Nazionale Banda Larga interesserà circa 2,8 milioni di cittadini e per la sua realizzazione saranno impiegate 1.800 persone (progettisti, tecnici, operai). Saranno aperti 500 cantieri in altrettante aree comunali per posare 4.000 Km di rete in fibra ottica, e 3.000 cantieri per l’installazione di apparati elettronici.
La somma totale disponibile per questa tipologia di interventi è 353 milioni di euro, di cui 150 versati dal MISE, 173 dalle regioni e 30 proveniente dai fondi PAC. L’obiettivo è azzerare il digital divide portando almeno 2 Mbps al 100% della popolazione.
Il Piano Strategico Banda Ultralarga prevede invece la posa di 10.000 Km di fibra ottica in 179 comuni delle 5 regioni del Sud Italia: 1,64 milioni di unità immobiliari e 4 milioni di cittadini saranno collegati alla banda ultralarga e potranno navigare ad una velocità di almeno 30 Mbps. La somma totale disponibile ammonta a 547 milioni di euro, di cui 383 pubblici e 164 privati. Il Ministero prevede 3.000 posti di lavoro in tre anni nel settore impiantistico, civile, elettronico e delle telecomunicazioni.
La banda ultralarga verrà portata nelle cosiddette aree bianche, ovvero quelle in cui i privati non hanno nessun interesse ad investire. Tuttavia, la scelta di queste aree verrà effettuata in base a specifici criteri: maggiore concentrazione geografica, presenza di scuole, aree industriali, snodi logistici, università, centri di ricerca, tribunali e strutture sanitarie.