iPhone Mini arriva davvero in estate?

Un iPhone Mini da 330 dollari garantirebbe ampi guadagni per Apple soprattutto in Asia: ma l'azienda è davvero pronta al lancio in estate?
iPhone Mini arriva davvero in estate?
Un iPhone Mini da 330 dollari garantirebbe ampi guadagni per Apple soprattutto in Asia: ma l'azienda è davvero pronta al lancio in estate?

Phil Schiller qualche settimana fa ha negato il lancio di un iPhone sottocosto, considerato qualitativamente troppo esiguo per gli alti standard della Mela. Tim Cook ha ribadito il concetto all’ultimo keynote di Goldman Sachs, specificando come non sia il prezzo a definire un device, ma l’esperienza d’uso garantita agli utenti. Eppure i rumor su un iPhone Mini, o iPhone Low Cost a seconda delle interpretazioni, non vogliono proprio smettere di propagarsi sul Web.

L’ultima proposta in questo senso proviene da Katy Huberty, famosa economista dedita al mondo Apple di Morgan Stanley. Più che un rumor, o la certificazione dell’arrivo di un nuovo device, si tratta di un’analisi di mercato che dimostra come Cupertino avrebbe tutto l’interesse a lanciare un simile device, soprattutto fra i nascenti mercati dell’Est.

Se Apple decidesse di lanciare un iPhone Mini – e secondo la Huberty lo farà entro l’estate – imponendo un prezzo di 330 dollari, i guadagni sui mercati asiatici duplicherebbero, se non proprio triplicherebbero. In Cina, in particolare, pare vi sia grande desiderio fra gli utenti di mettere le mani sul melafonino, ma l’acquisto non avverrebbe perché le proposte di rivali locali risultano essere più adeguate ai ristretti portafogli dei cinesi. Qualora Cupertino assecondasse questo trend, anche a fronte della perdita di un’ingente fetta di guadagni sul singolo device, recupererebbe ampiamente sulla quantità di melafonini venduti.

«Crediamo che Apple potrebbe lanciare un iPhone Mini a circa 330 dollari, in linea con i prodotti di punta di Lenovo, Huawei, ZTE e Cooolpad in China. Anche con un tasso di cannibalizzazione iPhone di 1/3, che consideriamo una previsione conservativa, un iPhone Mini porterebbe a guadagni incrementali e a rilevanti profitti.»

La vera domanda da porsi è però un’altra: non serve ora chiedersi se un iPhone Mini avrà successo, bisogna prima interrogarsi sulle reali possibilità che un simile device venga rilasciato. Il diniego attuale della dirigenza Apple potrebbe anche essere sintomo di una strategia di depistaggio della concorrenza, ma esistono già in passato situazioni simili in cui Cupertino non ha approfittato dell’apertura di un mercato.

Ci sono voluti ben tre anni prima che la Mela cedesse al fascino dei 7 pollici di iPad Mini e, se non bastasse, ancora non vi sono mosse ufficiali per abilitare Apple TV alle applicazioni di App Store, nonostante tutte le ricerche effettuate dagli analisti mondiali confermino come una simile mossa ucciderebbe in poco tempo gran parte delle console di gaming da salotto. Il futuro è quindi incerto: cosa succederà dalle parti di Cupertino?

 

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