Sarà come il premio Nobel. Ancora più ambito, forse, per la sua ricchezza. Alcuni fra i più grandi nomi della Silicon Valley hanno lanciato un premio alla ricerca medica di straordinario valore: 33 milioni di dollari. Mark Zuckerberg, Sergey Brin e Yuri Milner hanno unito le forze per realizzare il Breakthrough Prize in Life Sciences dedicato a chi si occupa di malattie incurabili e di allungamento della vita. Sarà presieduto dal presidente di Apple Art Levinson.
Tutto il mondo parla (almeno quello che non è troppo occupato a parlare della nuova PS4) di questa iniziativa: 11 assegnazioni individuali di tre milioni di dollari ciascuna fanno di questo premio il più ricco di sempre – il Nobel ne garantisce 1,1 – e uno dei più originali dato che non è consegnato da istituti di ricerca o benefattori tradizionali, ma dai colossi della Rete. Per quale ragione? Lo ha spiegato Zuckerberg in un post sulla sua pagina:
La nostra società ha bisogno di più eroi che siano scienziati, ricercatori e ingegneri. Abbiamo bisogno di celebrare e premiare le persone che curano le malattie, ampliano la nostra comprensione sull’umanità e lavorano per migliorare la vita delle persone. Ecco perché Priscilla ed io siamo onorati di collaborare con Sergey Brin, Anne Wojcicki, Art Levinson e Yuri Milner per quello che è il più grande premio al mondo, e che spero serva come modello per altri premi in altri campi.
Zuckerberg e la moglie Priscilla sono considerati ormai la coppia più generosa d’america, secondi solo ai Gates, e pare che sia proprio la moglie del CEO di Facebook, una pediatra, ad averlo spinto a sostenere molti progetti di educazione e salute per la cifra astronomica di 500 milioni negli ultimi tre anni.
Per il passo successivo servivano però le forze di altri nomi, ma forse nessuno poteva immaginare che proprio quelle due realtà che per tante ragioni non sempre si sono guardate di buon occhio, Facebook e Google, avrebbero costituito una fondazione di tale rilevanza. Invece è accaduto, probabilmente grazie allo sforzo precedente di Bill Gates, inventore di un nuovo modello di filantropia che sta evidentemente fecondando nelle coscienze dei suoi ex colleghi, e anche alla capacità diplomatica di Milner, fisico russo, investitore globale, che ha buoni rapporti sia con Zuck – possiede quote importanti di Facebook – sia con l’americano di origini russe Sergey Brin.
Il Premio Breakthrough appena creato ha già stilato gli 11 vincitori di quest’anno (tra i quali anche un italiano: Napoleone Ferrara), tutti scienziati che si occupano di cancro, diabete, malattie rare, titolari di ricerche promettenti sull’ingegneria e la genetica molecolare, ad esempio, ma sottofinanziate dal sistema pubblico. Cornelia Bargmann, vincitrice per i suoi studi sui circuiti neuronali alla Rockefeller University, ha detto di aver creduto di essere «vittima di una Nigerian Scam».
Invece era tutto vero.
I vincitori del Premio Breakthrough per la scienza medica
Cornelia I. Bargmann
Professore alla Wang Laboratory della Rockfeller University e all’Howard Hughes Medical Institute.
Per la ricerca sulla genetica dei circuiti sinaptici.
David Botstein
Direttore del Lewis-Sigler Institute di Genomica alla Princeton University.
Mappatura della malattia mendeliana nell’uomo utilizzando polimorfismi del DNA.
Lewis C. Cantley
Direttore del Cancer Center presso il Weill Cornell Medical College e il New York-Presbyterian Hospital.
Per la scoperta di PI 3-chinasi e il suo ruolo nel metabolismo del cancro.
Hans Clevers
Professore di Genetica Molecolare presso l’Hubrecht Institute.
Per aver descritto il ruolo della segnalazione Wnt nelle cellule staminali dei tessuti e il cancro.
Titia de Lange
A capo del Laboratorio di Biologia Cellulare e Genetica, e direttore del Centro di Anderson per la Ricerca sul Cancro presso la Rockefeller University.
Per la ricerca sui telomeri che ha chiarito il modo in cui proteggono le estremità dei cromosomi e il loro ruolo nella instabilità del genoma del cancro.
Napoleone Ferrara
Distinguished Professor di Patologia e Senior Vice Direttore per le scienze di base presso il Centro Moores Cancer presso l’Università della California.
Per le scoperte nei meccanismi di angiogenesi che hanno portato a terapie per il cancro e le malattie degli occhi.
Eric S. Lander
Presidente e direttore fondatore dell’Eli e Edythe L. Broad Institute di Harvard e del MIT. Professore di biologia al MIT. Professore alla Harvard Medical School.
Per la scoperta dei principi generali per individuare i geni delle malattie umane, e consentendo la loro applicazione alla medicina attraverso la creazione e l’analisi di mappe genetiche, fisiche e la sequenza del genoma umano.
Charles L. Sawyers
Oncologia Umana e Programma Patogenesi al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center e all’Howard Hughes Medical Institute.
Per la ricerca sui geni del cancro e la terapia mirata.
Bert Vogelstein
Direttore del Centro Ludwig e Professore di Oncologia e Patologia presso la Johns Hopkins Kimmel Cancer di Sidney.
Per lo studio della genomica del cancro e geni oncosoppressori.
Robert A. Weinberg
Professore per la ricerca sul cancro al MIT e direttore del MIT Center / Ludwig di Oncologia Molecolare. Membro del Whitehead Institute for Biomedical Research.
Per la caratterizzazione dei geni tumorali umani.
Shinya Yamanaka
Direttore del Centro per la ricerca sulle cellule iPS e applicazione alla Kyoto University e al Gladstone Institute di San Francisco.
Per il lavoro sulle cellule staminali pluripotenti indotte.