Chi oggi possiede una console sa bene come sia possibile acquistare giochi completi anche senza uscire di casa, grazie alla sempre più diffusa formula del digital delivery. Su PlayStation 3, ad esempio, basta connettersi al PlayStation Store per comprare e scaricare uno dei tanti titoli a disposizione nella memoria interna della piattaforma, da eseguire senza la necessità di inserire il supporto fisico. Questo, a quanto pare, avverrà con l’intero catalogo PS4.
È quanto emerge da un’intervista rilasciata nei giorni scorsi da Shuhei Yoshida, numero uno di Sony Worldwide Studios, sulle pagine del Guardian. L’intenzione è chiara: continuare ad offrire l’edizione su disco dei giochi, soprattutto per chi ama collezionarli magari in edizione speciale, ma affiancare per ogni uscita una versione digitale immediatamente disponibile per il download. Una formula in realtà già sperimentata anche con PS Vita, la console portatile che il gruppo giapponese ha lanciato sul mercato lo scorso anno.
Sempre più servizi e contenuti sono disponibili in formato digitale e questo ci consentirà di offrire veri e propri pacchetti agli utenti. Ipoteticamente, potremo sperimentare diversi modelli, proprio come un network televisivo. Si potrebbe ad esempio scegliere abbonamenti gold, silver e platinum, o qualcosa di simile. Sarà permesso mettere a disposizione la sottoscrizione dei servizi con un numero maggiore di contenuti, soprattutto grazie alla tecnologia sviluppata da Gaikai. Il nostro sogno è: con un singolo abbonamento offrire accesso a migliaia di giochi.
Digital delivery e cloud gaming sembrano dunque destinati a incrociare il proprio cammino sulla PlayStation 4. Va però specificato che i due approcci alla distribuzione dei titoli comportano modalità di accesso e fruizione differenti. Scaricando un gioco si è obbligati al download di dati per diversi GB, occupando così il disco fisso interno alla console, ma successivamente la sua esecuzione può avvenire anche senza connessione a Internet. La tecnologia messa a punto da Gaikai solleva invece l’utente dall’attesa iniziale, ma necessita di un costante accesso alla Rete per lo streaming del segnale proveniente dai server che si occupano di interpretare i comandi e del rendering per le immagini da mostrare sulla TV.