Ballot screen, multa in arrivo per Microsoft

Entro la fine del mese, la Commissione Europea multerà Microsoft per non aver rispettato l'obbligo di mostrare il ballot screen in Windows 7.
Ballot screen, multa in arrivo per Microsoft
Entro la fine del mese, la Commissione Europea multerà Microsoft per non aver rispettato l'obbligo di mostrare il ballot screen in Windows 7.

Prima della fine di marzo, Microsoft verrà multata per non aver rispettato l’obbligo di mostrare il famoso ballot screen all’avvio di Windows 7, mediante il quale gli utenti possono scegliere un browser alternativo ad Internet Explorer. La Commissione Europea aveva avviato un’indagine a fine luglio 2012 per verificare il rispetto dell’impegno preso nel 2009. Nonostante le scuse dell’azienda di Redmond, prima di Pasqua l’autorità antitrust europea sanzionerà il comportamento di Microsoft.

Secondo le fonti della Reuters, se non ci saranno ostacoli procedurali, la Commissione Europea comunicherà la multa entro la fine del mese corrente. Non si conosce ancora l’ammontare della sanzione, ma si prevede molto alta (fino al 10% del fatturato annuo), in quanto è la seconda volta che Microsoft non rispetta un ordine dell’Unione Europea. La precedente multa da 1,6 miliardi di euro era stata comminata per aver ostacolato la libera concorrenza, obbligando gli sviluppatori a realizzare software compatibili con i suoi prodotti, e per aver integrato Windows Media Player nei sistemi operativi Windows.

Con il rilascio del Service Pack 1 per Windows 7 (febbraio 2011), gli utenti non hanno più avuto la possibilità di scegliere un browser diverso da Internet Explorer, in quanto il ballot screen non veniva visualizzato al successivo avvio del sistema operativo. Microsoft aveva dichiarato che si è trattato di un errore tecnico, assumendosi la piena responsabilità di quanto accaduto. In poco tempo il problema è stato risolto mediante un aggiornamento per Windows 7 (e per Windows 8) che ha ripristinato il ballot screen.

Probabilmente la Commissione Europea non ha creduto alle parole di Microsoft, ritenendo intenzionale l’errore, e pertanto ha deciso di applicare una nuova sanzione per violazione della normativa antitrust.

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