iPad è uno dei tablet più difficili da riparare, almeno per quanto riguarda le capacità d’ingegno dell’utente finale. È quanto emerge da una classifica di iFixit, il noto portale dedicato al teardown di prodotti Apple e non solo, che ha deciso di conferire alla tavoletta targata Mela il secondo posto della classifica dei device più complessi da smontare. Al primo posto, invece, Surface Pro di Microsoft.
Il fatto che Apple non ami le riparazioni casalinghe è già noto da diverso tempo e lo si apprende sicuramente dal design degli stessi prodotti. Negli anni, infatti, Cupertino ha impiegato viti proprietarie e singolari materiali adesivi, affinché l’utente non metta mano dove non deve. Spesso però i costi della manutenzione ufficiale della Mela risultano essere proibitivi e, così, l’utente non ha alta possibilità di scelta che il fai da te.
Secondo iFixit, un vero e proprio esperto in fatto di riparazioni Apple homemade, sarebbero molti i profili di complessità che caratterizzano iPad, in particolare l’ultima versione iPad Mini, di cui iPad 5 erediterà il design. Nonostante il vetro multitouch sia separato dal pannello LCD – un fatto positivo, questo, perché in caso di rottura di uno dei due componenti basterà sostituire solo la parte fallace – i tecnici del portale rivelano un uso eccessivo di colle e adesivi e viti nascoste fra i circuiti, tanto per complicare il lavoro anche alle mani più esperte. Il rischio di far danno una volta aperto il device, perciò, diviene quasi una certezza.
Per raggiungere un punteggio elevato nella classifica di iFixit, è necessario che il tablet non sia solo facile da smontare, ma deve prevedere anche la possibilità di upgrade di alcune componenti e l’utilizzo di strumenti standard per le operazioni d’assemblaggio. Tutte qualità che a iPad mancano, tanto da meritarsi un misero “2” come voto, così come la sua posizione.
I possessori di iPad sono quindi avvisati: in caso di rottura, l’unica soluzione possibile è affidarsi a un riparatore ufficiale Apple o a tecnici altamente qualificati. Il rischio è di dover spendere molto di più, rendendo completamente inutilizzabile un prodotto non di certo venduto a buon mercato.