Prende vita il progetto Daisy, la piattaforma per lo streaming musicale annunciata all’inizio di dicembre da Dr. Dre (lo stesso che firma la celebre linea di cuffie) e Trent Reznor dei Nine Inch Nails. Il servizio ha ottenuto un investimento pari a 60 milioni di dollari, che gli permetterà di operare come realtà indipendente staccandosi così del tutto da Beats Audio. L’esordio è dunque fissato entro la fine dell’anno. A mettere sul piatto il denaro è stato l’imprenditore russo Leonard Blavatnik, a capo di Access Industries, in collaborazione con Marc Rowan, James Packer e Lee M. Bass.
Sono ancora pochi i dettagli su Daisy, che tra le altre cose è confermato esclusivamente come nome in codice della piattaforma. Il servizio dovrà saper offrire caratteristiche capaci di differenziarlo dalle alternative già presenti sul mercato, come Spotify (da poco anche in Italia), Rdio, Pandora, Grooveshark, Deezer e dal progetto top secret di Google emerso in un’indiscrezione proprio nella serata di ieri.
Come già detto, i suoi fondatori sono il rapper Dr. Dre e il cantante Trent Reznor nel ruolo di Chief Creative Officer, insieme al produttore discografico Jimmy Iovine. Una delle poche informazioni al momento note è che Daisy farà tesoro della tecnologia inclusa in MOG, servizio acquisito nel luglio scorso con un esborso economico pari a 14 milioni di dollari.
Che l’ambito dello streaming musicale sia in costante crescita è dimostrato dall’interesse riposto in esso da un numero sempre maggiore di realtà. A quelle elencate poc’anzi si andrà ad aggiungere anche Megabox, portale ideato da Kim Dotcom e annunciato lo scorso anno insieme al nuovo MEGA, dopo il blitz delle forze armate che ha portato al suo arresto e alla chiusura di Megaupload. L’ascolto dei brani su piattaforme cloud è destinato a diventare una pratica comune, su computer desktop così come attraverso i dispositivi mobile, senza dimenticare quando ci si trova al volante.