Samsung ha annunciato di aver allungato la mano sulla proprietà di Sharp. L’investimento è in realtà di piccola entità, ma quanto basta per inserire il proprio nome tra gli investitori nel gruppo senza peraltro incorrere in eventuali problemi in termini di antitrust a livello internazionale.
La mossa può essere interpretata in vario modo, ma prende il via da un fattore noto ormai da tempo: Sharp versa in una situazione debitoria difficilmente sostenibile e soltanto aprendo a capitali esterni può sperare di continuare le proprie attività senza andare incontro ad un fallimento difficilmente arginabile. L’azienda giapponese ha così accettato 10,3 miliardi di Yen (84,6 milioni di Euro) in cambio del 3% della proprietà, accettando così Samsung Electronics (tra i principali concorrenti sul mercato televisivo) all’interno del gruppo.
Va ricordato in questo frangente come Sharp sia in partnership con Apple per la fornitura di schermi per i tablet di Cupertino: la mossa Samsung sembra poter essere in tal senso interpretata anche come una manovra di disturbo contro il principale avversario, assicurandosi una partnership di lungo periodo proprio laddove Apple stava tentando di consolidare il proprio dominio costruito attorno al marchio iPad.
Sharp aveva già ceduto anzitempo poco meno del 3% della proprietà a Qualcomm e con il nuovo accordo si trova in mano capitale liquido da investire, accordi in essere per anni di produttività ed una rinnovata solidità nella produzione di componentistica per un comparto in piena esplosione. Il risanamento passa quindi per un compromesso necessario: la cessione di parte della proprietà in cambio di nuovo ossigeno per sperare di tornare in pista.