Anche iPhone ottiene i suoi spot “subliminali”. Continua la nuova campagna di comunicazione targata Apple, caratterizzata da parole mostrate in rapidissima successione per evidenziare le funzioni uniche dei device iOS. Dopo il tablet targato mela morsicata, è ora il turno di iPhone 5. E chissà che anche questa volta non si sollevino le più curiose proteste in Rete.
Si chiamano “Brilliant” e “Discover” e sono i due nuovi messaggi pubblicitari che Cupertino ha preparato per la messa in onda negli Stati Uniti. Lo stile è identico agli spot per iPad, con tanto di stessa colonna sonora e stesso impianto visivo. Nel primo, vengono illustrate le feature che rendono iPhone 5 uno smartphone brillante, avvalendosi delle infinite possibilità di App Store. Dalla visione di un film all’analisi dell’ambiente che lo circonda, dal comando da remoto di un elicottero giocattolo ai micropagamenti, nulla sembra sfuggire al melafonino. Nel secondo, invece, ci si focalizza sulle capacità più educational del dispositivo, con le mille applicazioni pensate per l’apprendimento, la matematica, la musica e l’arte.
L’obiettivo della campagna pubblicitaria è mettere in mostra le infinite possibilità di iPhone e, ovviamente, la rapida successione di parole serve proprio a sottolineare come le funzioni del melafonino siano così tante da non poter essere elencate altrimenti. Ma il lancio dei precedenti video dedicati a iPad ha sollevato le ire funeste di certi gruppi complottisti sui social network, pronti ad accusare Apple di voler “plagiare le menti” dei suoi utenti con “il controllo mentale” dei messaggi subliminali, affinché si “assoggettino agli Illuminati”, avvicinandosi così al demonio. Dubitare della comunicazione mass mediatica è sempre lecito, ma in questo caso forse si è superato il labile confine che separa il dubbio dal vero e proprio delirio. La visione al rallentatore mostra come gli spot Apple contengano unicamente aggettivi innocui e palesemente riferiti al melafonino, quindi nessun messaggio “subliminale” sarebbe stato messo in atto. Singolare notare come sui social sia circolato qualche sparuto fotogramma con scritte pruriginose, come la sempreverde “sex”, che tuttavia non trova controprova nei filmati originali targati Mela. È una delle caratteristiche più note del complottismo prêt-à-porter, quello fatto di tanti “ricercatori indipendenti” armati unicamente di noia e tastiera: quella di creare prove false per alimentare l’indignazione e la paura del lettore, affinché certe teorie strampalate attecchiscano e si diffondano rapidamente.
Chissà se anche per questa seconda tornata Apple verrà accusata dei più nefasti delitti, nonostante l’azienda non sembri essere minimamente preoccupata né infastidita dai nuovi crociati del Web. Di seguito, i due filmati.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=nvKyYeJJYwM[/youtube]
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=kQxl8fuwrgs[/youtube]